Riceviamo e pubblichiamo la poesia scritta della professoressa Maria Antonietta Rosa in occasione della Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale che il 27 gennaio di ogni anno celebra le vittime della Shoah, “pensando a cosa potrebbe essere paragonato il dolore di una madre ebrea che si vede strappare dalle braccia il proprio bambino, per non vederlo mai più“.
Se il mio dolore fosse…
Se il mio dolore fosse un fiore
non sboccerebbe al primo raggio del sole
perché della notte avrebbe il colore.
Se il mio dolore fosse un suono
sarebbe quello triste di un violino
sul pianto disperato di un bambino.
Se il mio dolore avesse la voce
sarebbe un urlo che muore in gola
perché il cuore è stretto dentro una tagliola.
Se il mio dolore avesse gli occhi
sarebbero spalancati dal terrore
nel vedere che l’anima sta morendo insieme al cuore.
– Maria Antonietta Rosa –