La Generazione Alpha, il ruolo della famiglia, delle amicizie e delle istituzioni nell’epoca degli influencer è la tematica affrontata questa mattina nell’Auditorium “Rocco Giuliano” dell’Istituto Omnicomprensivo di Polla.
Ad introdurre la giornata l’assessore Federica Mignoli, che ha coordinato i lavori, e il sindaco di Polla Massimo Lovisi. “Un momento di crescita e di confronto rispetto alle difficoltà che i ragazzi affrontano. Come Amministrazione stiamo cercando di fare rete con le istituzioni per rintracciare i campanelli di allarme relativi al bullismo e al cyberbullismo. Dal semplice scherzo si incappa in un reato” commenta il sindaco.
Patrizia Imperato, Procuratore del Tribunale per i Minorenni di Salerno, ha illustrato le sue funzioni: “Mi occupo moltissimo di reati che hanno a che fare con il bullismo, parola abusata e ripetuta, intesa quasi come priva di significato”.
Partendo da questo, il Procuratore ha sollecitato l’interazione del pubblico studentesco andando ad indagare cos’è per loro il bullismo. “Quella del bullismo è una violenza particolarmente odiosa perché sono atti di sopraffazione che servono per affermarsi rispetto al gruppo dei pari – afferma – Ciò vuol dire che non esiste solo una vittima e un bullo, ma anche il gruppo. Perché il bullo agisce? Perché esiste un odioso gruppo che assiste inerme, con indifferenza. È questo il meccanismo che bisogna modificare”.
Da qui l’appello del Procuratore Imperato rivolto agli studenti: “Se assistete agli atti di un bullo, denunciate tali comportamenti e siate solidali con la vittima. Ricordate che l’altro possiamo essere noi, perciò dobbiamo metterci nei panni di chi subisce. Voi siete il nostro domani”.
La Dirigente scolastica Sabrina Rega ha sottolineato l’importanza della prevenzione, un’attitudine messa in atto dalla scuola. Un contributo al dibattito è stato apportato dal Forum dei Giovani di Polla attraverso il suo presidente Bruno Isoldi, il quale ha aperto le porte all’ascolto. Un impegno alla condivisione delle problematiche giovanili è stato testimoniato anche dal presidente del Forum dei Giovani della Provincia di Salerno Rosario Madaio. Presenti il consigliere comunale Giuseppe Curcio, il Comandante della Stazione Carabinieri di Polla, il Maresciallo Davide Guglielmini, il Comandante della Polizia Municipale Andrea Santoro.
“Il fenomeno del bullismo nasce dalla voglia di imporre qualcosa all’altro. È l’anticamera di altre forme di violenza. Il messaggio che voglio diffondere è quello di aiutare l’altro a mettersi sulla buona strada – afferma il vicepresidente della Provincia di Salerno Giovanni Guzzo – La scuola serve alla formazione perché in questo momento costruite la vostra coscienza sociale. Siete la Generazione Alpha che è nata con il cellulare in mano, ma dal suo utilizzo deve trarne il meglio”. Screenagers è il nuovo termine utilizzato per definire la fascia dei teenager e per rimarcare la dipendenza dallo schermo di un dispositivo tecnologico.
Il già Garante regionale dei Diritti dei Minori, prof. Giuseppe Scialla, si è soffermato su tre aspetti fondamentali: la Generazione Alpha, la famiglia e la scuola. “Il bullismo ha una misura di cattiveria che si intensifica nell’azione delle donne – afferma -. Il bullo è una persona che si crede superiore, invece è un deficiente ovvero, letteralmente, un soggetto che ha meno. Questo aspetto siete chiamati a rimarcare. Se voi emarginate il bullo, probabilmente si rende conto del male che fa. Se ridete delle sue azioni, egli non capirà mai”.
Il prof. Scialla si è inoltre soffermato sull’aspetto del cyberbullismo. “C’è una disconnessione affettiva che deriva dalla comunicazione – afferma – Docenti e famiglie si stanno impegnando a comunicare con i ragazzi seguendo il nuovo linguaggio che nasce dai social. L’educazione, tirare fuori letteralmente le potenzialità e valorizzarle, è il compito delle istituzioni che talvolta hanno però difficoltà ad ascoltare”.
Un messaggio rivolto poi agli studenti: “Individuate in classe un gruppo di soccorso che vada incontro alla vittima di bullismo, aiutandola a rimuovere quella vergogna che si sente dentro”.