L’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) accoglie alcuni rilievi sul bando del Comune di Viggiano relativo al progetto di costruzione di una galleria lunga 7 km che colleghi la Val d’Agri con l’A2 del Mediterraneo a Padula. Lo scorso anno è stata pubblicata una gara di appalto per lo studio di fattibilità dell’opera e la relazione geologica, ma l’Anac ha accolto i rilievi sollevati da INARCASSA.
Nel bando, a base d’asta di circa 1 milione di euro, secondo INARCASSA non sarebbero stati specificati i costi relativi a svincoli, potenziamenti viari e altre opere. Inoltre l’Anac ha preso in esame la variazione di un requisito di partecipazione al bando: era inizialmente necessario aver realizzato negli ultimi 5 anni almeno due opere di pari importanza, ma il tempo è poi salito a 10 anni.
Il sindaco di Viggiano Amedeo Cicala annuncia di voler affidare i rilievi mossi dall’Anac allo studio dell’ufficio legale del Comune, non escludendo la ripubblicazione del bando.
“Ho provato a fare qualcosa per migliorare le infrastrutture della Basilicata e non solo ma subito si sono fatti prevalere, nascondendosi dietro norme interpretate all’infinito e richiamando la dignità professionale, interessi corporativi e di compensi – afferma Cicala – . In altre parti d’Italia e nel mondo vedo professionisti e imprenditori di successo che si mettono a disposizione della propria terra con propri mezzi per migliorarne le sorti. In Basilicata invece molti professionisti, a volte attraverso gli Ordini, sono bravi a organizzare convegni, eventi e fare dichiarazioni di disponibilità a lavorare insieme alle Istituzioni mettendo a disposizione i loro lavori e le loro idee anche gratuitamente per fare sviluppo o migliorare appunto la viabilità (che a detta di tutti in Basilicata e in molte parti del Sud è ferma agli anni ‘70), ma appena si inizia a progettare concretamente comincia la guerra delle carte bollate, quelle carte che rallentano o addirittura paralizzano opere che potrebbero essere fondamentali per salvare molti territori dallo spopolamento e dai giovani che vanno via. Forse non è chiaro al Sud in termini infrastrutturali servirebbe più di un Commissario come il Ponte di Genova e la crisi che dobbiamo combattere è appunto lo spopolamento. Non so se dietro queste prese di posizione vi sia anche quella solita politica del passato che ha bloccato la Lucania per decenni, ma posso dire, dopo aver fatto valutare sotto il profilo giuridico le osservazioni mosse al bando e nel pieno rispetto della legalità e della trasparenza, che con fermezza e decisione andrò e andremo avanti per il bene del Sud e dei nostri figli”.