Una nuova ordinanza è stata emessa dalla Procura della Repubblica di Potenza nell’ambito delle indagini che nei giorni scorsi hanno portato all’arresto di un manager dell’Eni, per l’inchiesta che riguarda la perdite di greggio dal Centro Olio Val d’Agri di Viggiano.
La misura riguarderebbe la sospensione dell’esercizio dai pubblici uffici per cinque persone. Si tratta di due rappresentanti dei Vigili del Fuoco del Comando regionale della Basilicata e provinciale di Potenza, di un funzionario dell’Arpab, un funzionario dell’Inail e un responsabile del Comune di Viggiano.
Sarebbero tutti accusati di concorso in falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici e concorso in rifiuto in atti d’ufficio e abuso d’ufficio.
I cinque fanno parte del Comitato Tecnico Regionale della Basilicata che vigila sugli impianti a rischio di incidente rilevante, come il Cova di Viggiano.
Le indagini, portate avanti dai Carabinieri del Noe, avrebbero appurato il mancato intervento da parte del Comitato Tecnico Regionale nel richiamare l’Eni a fare controlli con maggiori frequenza, proprio per evitare il disastro ambientale, poi avvenuto con la fuoriuscita del greggio dagli impianti che ha contaminato oltre 25mila metri quadri di suolo e sottosuolo dell’area “Fossa del Lupo” a Viggiano.
– Claudio Buono –
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