Fedrix & Flaw (Federico e Flavia Marra) sono fratello e sorella ed hanno iniziato il loro percorso musicale suonando cover rivisitate nei locali e nelle piazze di Roma.
Nell’autunno del 2018 hanno vinto le selezioni di Area Sanremo e a dicembre hanno gareggiato a Sanremo Giovani con il brano “L’impresa”, primo singolo pubblicato su tutte le piattaforme digitali. Nel corso del 2019 Federico ha lavorato nel doppiaggio di parti cantate per serie tv, film e cartoni animati in collaborazione con il Maestro Francesco Longo (Netflix, Universal, Amazon Prime Video) mentre a gennaio 2020 i due fratelli hanno iniziato la registrazione di un nuovo progetto, in collaborazione con il producer Alessandro Forte (Aiello, Galeffi, Scrima) presso lo Studio Pepperpot di Roma. Ad aprile è uscito il loro nuovo singolo, Archimede, un brano che simboleggia il “tornare a galla” dopo essersi liberati del peso delle paure e dei giudizi di chi si crede sempre un gradino più in alto.
- Ci raccontate i vostri inizi? Quando avete capito che il vostro sogno era quello di cantare?
Flavia: In realtà la musica ha sempre fatto parte della nostra vita. Essendo più grande di me di 5 anni, è stato Federico a portare la musica in casa da quando nostra nonna ci regalò un pianoforte e quindi da lì in poi è iniziato questo percorso in maniera molto naturale. E in maniera molto naturale ci ha legato e abbiamo capito che poteva essere veramente la nostra strada.
Federico: Poi chiaramente essendo fratelli viviamo insieme e quindi siamo sempre a contatto insieme con la musica.
- Quali sono i lati positivi e quali quelli negativi di essere un duo formato da fratello e sorella?
Federico: Siamo molto compatibili, anche perchè usciamo insieme e ci confrontiamo su tutto, per esempio, se ci capita di sentire una canzone, subito commentiamo o facciamo riferimenti a pezzi che potrebbero nascere.
Flavia: Sì e poi, stando molto tempo insieme, abbiamo subito la possibilità di coltivare uno spunto che ci può venire in qualsiasi momento. Tra fratelli è veramente qualcosa di speciale, poi chiaramente ci sono i pro e i contro però non ci possiamo lamentare.
- E i vostri genitori che ne pensano?
Federico: Sono felici, anzi, ci spingono fin troppo.
Flavia: Sono molto fieri. Stranamente, nessuno dei due è un musicista, abbiamo portato noi la musica in questa casa. Però chiaramente adorano l’arte e quindi l’idea di avere due figli che si dedicano a questo comunque è piacevole.
Federico: Addirittura capita dei giorni che non suoniamo e nostra madre ci chiede “Come mai, che succede?”
- Come nasce la canzone Archimede?
Federico: In realtà esisteva da più di un anno. Nel periodo della quarantena l’abbiamo rivisitata, siamo stati molto a contatto con i nostri pezzi che già avevamo scritto. Diciamo che questo periodo ci è stato quasi “utile” per rivedere un po’ le cose che avevamo.
Flavia: Siamo stati molto a contatto con la scrittura e, nel caso di Archimede, grazie a questo momento di interiorità e di chiusura verso l’esterno e apertura verso noi stessi, siamo riusciti a trovarne la veste giusta, sono uscite fuori le parole che volevamo dire e il sound giusto che potesse combaciare con quel concetto.
- Quali sono i vostri prossimi progetti?
Federico: Ovviamente far uscire altri singoli ma la cosa che aspettiamo davvero da tanto tempo è risuonare dal vivo che è quello che ci interessa di più. Noi siamo partiti dai live prima che dallo studio di registrazione.
Flavia: Si, noi abbiamo sempre avuto a che fare direttamente con i palchi, dai locali piccolissimi alle piazze fino poi al palco di Sanremo, è stata un’evoluzione. Adesso ci sentiamo incompleti, non vediamo l’ora di ripartire.
- Cosa vi sentite di consigliare a coloro che vogliono iniziare ad intraprendere un percorso musicale? Cosa non devono assolutamente fare?
Flavia: Sicuramente non ci si deve sforzare seguendo determinate mode a tutti i costi o cose a cui non si sente di appartenere. Noi ci abbiamo sempre tenuto a cercare sempre qualcosa di personale, sia nel sound che nel testo. Chiaramente si cresce: bisogna sempre cercare dentro noi stessi e capire quello che effettivamente vogliamo comunicare, la musica è comunicazione e ci vuole tanta sincerità.
- E invece cosa volete dire ai vostri coetanei?
Flavia: Di non farsi abbattere da questo periodo, di tirare avanti, di cercare il proprio mezzo per comunicare quello che si prova e di cercare la propria strada, un po’ come cantiamo in questo inno che è Archimede. Bisogna cercare di dimostrarsi per quello che si è senza troppi problemi o giudizi dall’alto e credere in quello che si vuole fare perché è il primo step per vivere bene con sé stessi. E’ una cosa che si sta un po’ perdendo secondo me, perché spesso facciamo cose che non ci appartengono e questo fa male.
– Giusy D’Elia –