E’ stato sospeso dall’Università degli Studi di Salerno il professore accusato di omofobia al “Ruggi”, appreso del settimanale “L’Espresso”, ai danni degli specializzandi di Medicina.
Nella giornata di ieri l’Unisa era già intervenuta sulla questione ed aveva nominato una Commissione al fine di verificare l’accaduto e di redigere una relazione istruttoria da sottoporre eventualmente al Garante dei diritti degli studenti.
Il professore durante il corso era stato ripreso a sua insaputa mentre pronunciava alcune frasi omofobe e sessiste. La vicenda è stata ripresa e denunciata anche da Arcigay Salerno che ha chiesto interventi immediati.
“In riferimento ai fatti riportati dalle testate giornalistiche relativamente alla Scuola di Specializzazione di Chirurgia plastica, si comunica che l’Ateneo ha avviato il procedimento disciplinare nei confronti del professore e contestualmente adottato provvedimento di sospensione cautelare del docente dalle funzioni di coordinatore della suddetta Scuola” si legge nella nota dell’ufficio stampa dell’Ateneo.
La sospensione del professore è stata annunciata in mattinata dal rettore Vincenzo Loia, che poi ha diffuso una nota ufficiale sulla vicenda.
“Desidero esprimere il mio pensiero alla nostra comunità universitaria e a tutti coloro che numerosi stanno seguendo la vicenda delle esternazioni del prof. Le mie parole non sono legate agli atti formali e alle azioni istituzionali già intraprese dall’Ateneo: queste sono informazioni note a cui altre seguiranno, in accordo allo sviluppo degli iter procedurali. Con questo breve messaggio voglio affermare che l’Università di Salerno è estranea a un mondo di vessazioni, di offese, di discriminazioni – ha scritto Loia – Noi lavoriamo per i giovani, per fare in modo che siano in grado non solo di collocarsi professionalmente, ma anche di contribuire ad una società migliore, più equa, più solidale, una società che include e non esclude, che gratifica e non offende, che misura l’espressione della civiltà nel rispetto di ciascuno, indipendentemente dal genere, dalle ideologie, dal proprio credo. Come Rettore questo è il mio unico modo di vedere il nostro ruolo, la nostra missione, i nostri sacrifici. Il resto è un mondo buio che non ci rappresenta”.
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