L’Istat e Casa Italia, la struttura di missione della Presidenza del Consiglio, da pochi giorni hanno reso disponibile un sito web dedicato ai rischi naturali in Italia e, dopo il terremoto che ha recentemente colpito l’isola di Ischia, la tematica dei pericoli collegati alle calamità naturali continua a tenere banco.
Il sito presenta variabili e indicatori di qualità con dettaglio comunale sui rischi di esposizione a terremoti, eruzioni vulcaniche, frane e alluvioni. Per ciascun Comune i dati sul rischio sismico, idrogeologico e, per alcuni, vulcanico, sono corredati da informazioni demografiche, abitative, territoriali e geografiche.
Anche i paesi del Vallo di Diano figurano nella mappa tracciata da Istat e Casa Italia e tra i valori presi in considerazione c’è quello della “Vulnerabilità sociale e materiale“, cioè l’esposizione di alcune fasce di popolazione a situazioni di rischio, inteso come incertezza della propria condizione sociale ed economica, oltre ai generici rischi sismico, idrogeologico e da alluvione. I centri valdianesi presentano sostanzialmente un grado di rischio sismico moderato, mentre in tutta la provincia le abitazioni costruite prima del sisma del 1980 sono circa il 70% e soltanto il 30% quelle edificate negli anni successivi fino ai primi del 2000.
Prendendo in esame i centri valdianesi e analizzando il relativo dato di “Vulnerabilità sociale e materiale” delle rispettive popolazioni si può notare che Atena Lucana tocca un valore di 101,95 su un massimo di 130, Buonabitacolo di 100,92, Casalbuono di 100,97, Monte San Giacomo di 101,49, Montesano sulla Marcellana di 100,90, Padula di 100,38, Pertosa di 99,16, Polla di 100,33, Sala Consilina di 100,84, San Pietro al Tanagro di 99,55, San Rufo di di 101,80, Sant’Arsenio di 101,94, Sanza di 100,28, Sassano di 100,68, Teggiano di 100,69.
Dal dossier emerge inoltre che in provincia di Salerno circa 600mila persone vivono in zone a rischio frana e circa 300mila in zone che rischiano l’alluvione.
Per conoscere i dati del Comuni del Vallo di Diano relativi al rischio sismico, a quello idrogeologico e da alluvione è possibile cliccare QUI.
– Chiara Di Miele –