“L’oblio della Fondovalle Calore…la valle divenuta tomba della dignità e del futuro della comunità tutta“. Inizia così una riflessione del vicesindaco di Roscigno, Bruno Ruotolo, sui lavori mai conclusi della Fondovalle del Calore che, se terminata, collegherebbe Vallo della Lucania con la Piana del Sele e servirebbe ad attenuare i disagi di viabilità per tanti piccoli centri della zona degli Alburni in preda allo spopolamento da anni. Ruotolo ha effettuato un sopralluogo nei pressi del cantiere della “eterna e infinta incompiuta“.
Lavori fermi e attrezzature inesistenti ciò che ha trovato, oltre a “desolazione, desertificazione e degrado, misto ad una crescente incredulità, impotenza e convinzione di sperpero di danaro collettivo, queste sono state le sensazione e le impressioni che restituisco nel vedere quanto sta avvenendo nel sedime interessato all’opera“.
“Sono rimasto basito come cittadino e molto ancor di più come amministratore locale – spiega – nel vedere che, ad oggi, dopo anni e stanziamenti di fior di milioni e dopo svariati proclami, annunci e inaugurazioni in pompa magna, comprese le finte promesse che entro l’anno si sarebbe ultimato, non c’è ancora un bel nulla di concreto e di serio: niente di niente!!!! Una strada fantasma partita male che continua peggio. Si è partiti dal centro per arrivare nel vuoto. Stanziati milioni di euro per realizzare degli scempi sui terreni interessati, nel tentativo vano e maldestro di tracciare la rotta su cui forse costruire poi la strada. Evidentemente non avendo ad oggi un progetto pilota e definitivo si è andati a tentoni tant’è che mentre da un lato si é finiti quasi sin dentro le grotte (chissà pensavano di realizzare un tratto in sotterranee e per il passaggio delle acque si sarebbe impiegato Caronte, mah!) dall’altro pare siano state tratteggiate sui terreni (é ciò che si scorge) delle rotatorie….sì proprio quelle, le rotonde (almeno due) non sul mare, ma sull’asse della costruenda Fondovalle a scorrimento veloce, tagliandola di netto. Perché? Come mai? É una strada veloce o una strada intercomunale? La sicurezza, con simili rotonde, é stata valutata e considerata ? Dovrà servire un territorio e diverse comunità o sta fungendo solo da gioco a puzzle per qualche ‘birichino’ amministratore pubblico? Vedremo, presto di sicuro ne sapremo di più“.
“Sono state realizzate qualche centinaia di metri di percorso che non partono e non arrivano da nessuna parte – continua Ruotolo – così come una galleria che nasce e muore su dei terreni incolti e così finanche un viadotto che sta lì campato in aria senza inizio e senza fine (come le idee e capacità di qualche amministratore!). C’è da dire che sono stati dei geni, ma come diavolo avranno fatto? É come costruire un vano scale in un’area aperta e vuota dove un giorno dovrà sorgere un palazzo! Mah! Qualcuno sicuramente avrà anche delle spiegazioni, ma guardando oggi quello che é stato fatto sul terreno la contrarietà e l’indignazione di amministratore e ancor di più di cittadino di questo territorio é più che opportuna“.
E chiede:”Come si può permettere che avvengano simili disastri? Come mai si consente che una fioca speranza di sopravvivenza della nostra comunità possa trovare ostacolo proprio nelle persone di questo comprensorio, che dovrebbero (se non per essi stessi, per i figli) difendere sempre, sia con l’azione amministrativa, leale e responsabile, sia con la ferma determinazione umana nel perseguire sempre e comunque il bene della propria comunità? La classe politica é informata su tutto questo? E se é a conoscenza perché non interviene? Gli amministratori locali dove sono? Taluno almeno una volta è arrivato sul posto per constatare i soldi pubblici come vengono spesi? Gli amministratori che hanno avallato simili scempi e cotanto disastro o persino consentito di poter variare il tracciato (laddove fosse già definito) o approvare le famigerate e pericolose rotonde, cosa dicono in merito? Perché tacciono? E se responsabili perché non sono, ad oggi, perseguiti? Ai loro concittadini quali motivazioni hanno propinato?“.
“Chi sa parli, chi deve agisca e chi ha a cuore il territorio si faccia sentire – conclude – E’ ora di dire basta ai soprusi e alle continue razzie e scorribande ai danni della gente perbene. Riprendiamoci la nostra voglia di vivere!“.
– Chiara Di Miele –