“Il Consiglio di Stato ha confermato pienamente le tesi della Campania, ha censurato i ritardi, e stabilisce l’inaccettabilità delle procedure messe in campo dal Governo. E ha considerato pretestuosa la sopravvenienza dell’articolo 10 del Decreto coesione: smantellata la norma che surrettiziamente introduceva la vicenda Bagnoli nel Fondo FSC”.
E’ quanto dichiara Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, in merito alla decisione della IV sezione del Consiglio di Stato che ha accertato l’obbligo del Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr di definire il procedimento di stipula dell’accordo di coesione con la Regione Campania per la destinazione dei fondi.
Il ricorso era stato proposto lo scorso gennaio dalla Regione Campania che lamentava il ritardo nella conclusione dell’accordo, stipulato invece con la maggior parte delle altre Regioni e Province autonome, e l’impossibilità di finanziare numerosi interventi strategici per il territorio campano. Il Tar Campania ha accolto il ricorso con sentenza oggi confermata dal Consiglio di Stato.
“Ci si augura che a questo punto sia terminata la lunga e vergognosa catena di pretesti, di dilazioni, di ritardi strumentali, che ha penalizzato e penalizza le imprese, le famiglie, i Comuni della Campania. Ci si augura di poter cominciare a lavorare nell’interesse delle nostre comunità – continua De Luca – E’ il risultato della battaglia di civiltà e di dignità nella quale si sono impegnati in questi mesi centinaia di sindaci, amministratori, semplici cittadini. E’ un motivo di grande speranza e di grande soddisfazione per quanti hanno creduto nella giustizia amministrativa del nostro Paese”.
“L’importante sentenza del Consiglio di Stato pone termine a una vicenda complessa e stabilisce la cornice entro la quale concludere l’iter amministrativo per stipulare l’accordo di coesione con la Campania e con le altre regioni del Sud che non lo hanno ancora sottoscritto. Lo stesso Governo nazionale, in occasione del Decreto coesione, aveva annunciato l’orientamento di concludere entro giugno tali accordi. E questo ora è possibile in un contesto di chiarezza. Ora è il momento di mettersi al lavoro. Credo che avvertiamo tutti, Governo nazionale e governo regionale, la responsabilità di corrispondere alle attese delle nostre comunità, delle imprese, degli amministratori. Credo sia nostro dovere arrivare a una rapida conclusione in un clima di solidarietà nazionale e di rispetto reciproco. Comprendiamo che di tutto hanno bisogno le nostre famiglie, meno che di tensioni e incertezze. Anche trasmettere serenità alla nostra gente è un dovere che deve accomunare tutti noi” conclude.
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