“Se si dovessero registrare danni all’ambiante e alla salute dei cittadini, si procederà alla revoca dell’autorizzazione alle Fonderie Pisano“. E’ così che la direzione generale per il Ciclo integrato dei rifiuti e Autorizzazioni ambientali della Regione Campania risponde all’interrogazione dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle in merito al rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale concessa all’opificio di Fratte lo scorso 20 aprile per altri 12 anni.
“E’ gravissimo quanto ammesso dalla Giunta regionale in risposta alla nostra interrogazione sulle ragioni del rinnovo dell’autorizzazione alle Fonderie Pisano a Salerno – affermano i consiglieri Michele Cammarano e Vincenzo Viglione -. Nell’atto in questione, la direzione generale per il Ciclo integrato dei rifiuti e Autorizzazioni ambientali precisa innanzitutto che le opere realizzate per il contenimento dell’impatto sull’ambiente potrebbero non essere adeguate in un contesto territoriale e vincolistico che ha subito profonde mutazioni da quando, nei primi anni 60, lo stabilimento è stato insediato. Ma il paradosso lo si realizza nel passaggio in cui gli stessi uffici sottolineano che se, nonostante gli interventi realizzati, si dovessero registrare danni all’ambiente e alla salute dei cittadini, si procederà alla revoca dell’autorizzazione. Stando dunque al teorema della Giunta, perché non sia concessa l’autorizzazione a un impianto le cui emissioni rischiano di arrecare danni alla salute dei cittadini, è necessario attendere che la gente si ammali“.
“Oggi scopriamo, grazie alla nostra interrogazione, che gli stessi uffici regionali nutrivano forti dubbi rispetto a un’autorizzazione concessa con un blitz in piena emergenza Covid – sottolineano i consiglieri regionale M5S -. Un’operazione che abbiamo immediatamente denunciato e fatto fallire, costringendo De Luca a un imbarazzato dietrofront in diretta Facebook. Chiediamo a questo punto che l’autorizzazione sia ritirata immediatamente. Non possiamo aspettare che sia compromessa oltremodo la salute di un’intera comunità perché si comprenda, una volta per tutte, che quello stabilimento debba essere localizzato altrove“.
– Paola Federico –