Si è svolta questa mattina a Salerno la conferenza stampa per fare il punto sulla situazione civile e penale della vicenda delle Fonderie Pisano. L’incontro è stato organizzato dall’Associazione/Comitato “Salute e Vita”, in collaborazione con l’Associazione nazionale “Medicina Democratica”. Presenti anche alcuni dei 10 cittadini che hanno firmato la denuncia-querela, tra cui la signora Anna che nel giro di poco tempo ha perso una giovane figlia e il marito 58enne a causa di neoplasie.
“Abbiamo presentato questa denuncia-querela perché purtroppo a distanza di 5 anni la situazione non è cambiata, nonostante le segnalazioni agli organi preposti e all’Asl – dichiara Lorenzo Forte, presidente dell’Associazione/Comitato “Salute e Vita”- Nelle relazioni svolte dai tecnici specializzati in epidemiologia si evince che le Fonderie Pisano hanno causato un massivo inquinamento atmosferico e purtroppo danni alla salute dei cittadini, causati da quantità rilevanti di metalli pesanti nel sangue. Esami comparativi sulla popolazione campana hanno evidenziano valori 5 volte più alti di metalli pesanti nella popolazione della Valle dell’Irno”.
Dunque il comitato dei cittadini chiede con fermezza l’intervento della Magistratura per la chiusura immediata della fabbrica e la conseguente bonifica di tutto il territorio. Durante il dibattito è emerso che alcuni anni fa c’è stato un tentativo di archiviazione del caso Fonderie Pisano avanzato sulla base di consulenze che dichiaravano la perfetta salute degli operai della fabbrica.
“Sulla base di indagini cliniche svolte da tecnici su cittadini e operai volontari, sappiamo che anche gli operai della fabbrica presentano un livello elevato di metalli pesanti nel sangue – dichiara Paolo Fierro, vicepresidente nazionale di Medicina Democratica – Le prime indagini sono partite nel 2017 e purtroppo a distanza di 5 anni le cose non sono cambiate. Lo scorso anno abbiamo effettuato esami Spes, indagini cliniche specifiche per la ricerca dei metalli pesanti, sui capelli dei volontari e i risultati non sono diversi dal 2017, sia su persone già analizzate che su nuovi volontari. Tra questi anche l’operaio della fabbrica Giovanni Landi, intervistato dal programma televisivo Le Iene, che è stato licenziato dopo aver preso posizione contro le Fonderie“.
Negli anni le indagini portate avanti dai cittadini hanno fatto emergere la presenza di elementi nuovi di nocività particolarmente aggressivi presenti nell’atmosfera e nel sangue delle maestranze della fabbrica e dei cittadini residenti nella Valle dell’Irno, elementi che portano con forza a chiedere un intervento immediato per la chiusura delle Fonderie Pisano. Il Comitato “Salute e Vita” prosegue con tenacia la battaglia contro la fabbrica, sostenendo che negli ultimi 50 anni abbia causato ingenti danni a causa dei fumi di lavorazione e dopo i ripetuti incendi che si sono verificati nello stabilimento.
Il prossimo mese si costituirà parte civile in uno dei processi contro le Fonderie in cui è stata richiesta l’archiviazione.