Il dado è tratto. E soprattutto dopo la grandissima solidarietà proveniente da ogni angolo della società civile, il direttore della Banca Monte Pruno Michele Albanese è più che mai deciso a portare avanti la sua volontà di dare il suo contributo per il rilancio definitivo della Certosa di San Lorenzo a Padula.
- Direttore Albanese, intanto se l’aspettava tanta solidarietà in questa vicenda che la vede impegnata in una specie di braccio di ferro tra lei e la Soprintendenza relativa alla situazione in cui versa la Certosa?
Francamente no e non nascondo che, tutto sommato, i tanti messaggi di solidarietà pubblici e privati che mi arrivano mi hanno fatto piacere. Mi fortificano nella convinzione che dobbiamo, tutti insieme, sostenere il futuro della nostra Certosa
- Perché tanto impegno?
Prima di tutto perché mi sento figlio di questa terra per l’accoglienza che mi ha riservato e mi riserva. E poi, per verità di Dio, devo ammettere che lo faccio per interesse. Io dirigo una Banca che vende ed acquista denaro. Da poco abbiamo investito nell’istituzione di una filiale proprio a Padula e se la Certosa di San Lorenzo diventa un sito di aggregazione turistica come merita, a guadagnarci sarà il territorio e, direttamente, anche la Banca Monte Pruno
- Ce l’ha in mente una formula pronta?
Assolutamente no. Sarebbe presuntuoso pensare di possedere la panacea dei mali del nostro territorio. Una cosa è certa: dobbiamo provare a restituire la Certosa al territorio
- Entrando anche in guerra contro la Soprintendenza?
Assolutamente no! Considero, anzi, ottima la gestione amministrativa della Soprintendenza, ma tale gestione non è sufficiente a garantirne la corretta fruibilità. La Certosa, per giocare il ruolo che le compete, deve avere autonomia gestionale, sotto il diretto controllo di esperti del posto che ne sappiano intercettare le esigenze reali. Solo in questo caso potremo favorirne la giusta promozione turistica
- Facciamo qualche esempio pratico: in che modo la Banca Monte Pruno potrebbe contribuire alla valorizzazione della Certosa?
La Banca Monte Pruno è pronta da oggi a promuovere una partecipazione attiva a 360 gradi, a cominciare dalla pulizia esterna della Certosa la cui mancanza, già di per sé, non contribuisce a dare la giusta immagine che la Certosa merita. Partiamo da questo: da questo momento siamo disposti a sostenere tutte le spese per la pulizia esterna della Certosa per un intero anno. Ovviamente la ditta di servizi la scegliamo noi e la responsabilità della sua cura sarà soltanto della Banca
- E poi?
Secondo noi la soluzione potrebbe essere la costituzione di una Fondazione. La Soprintendenza, secondo me, dovrebbe cogliere al balzo questa possibilità, perché penso che sia interesse di tutti cambiare il modello gestionale della Certosa che punti sulla managerialità, creando le condizioni per organizzare un sistema capace di mantenerla. Nella Fondazione potrebbe entrare a far parte anche il privato perché ci potrebbero essere anche altri soggetti che potrebbero intervenire per rilanciare un bene che non ha nulla da invidiare agli altri monumenti presenti in Italia e che registrano centinaia di migliaia di visite all’anno. Oggi siamo poca cosa e rispetto alle potenzialità che la Certosa offre può capitare che i turisti che giungono in Certosa non abbiano neanche la possibilità di effettuare una visita adeguata, per mancanza di guide
- Pensa sia facile vincere questa ennesima battaglia di valorizzazione del territorio?
Ma la Banca Monte Pruno non vuole entrare in guerra con nessuno. La nostra non vuole essere, pertanto, una battaglia, bensì una proposta di collaborazione con gli organi governativi per portare slancio e prospettiva alla nostra economia.
– Rocco Colombo –