Due avvocati legati al Vallo di Diano nel collegio difensivo che ha portato all’assoluzione di Marco Cappato e Mina Welby accusati di istigazione e aiuto al suicidio per aver aiutato Davide Trentini, 53enne malato di sclerosi multipla, a morire attraverso la pratica del suicidio assistito in una clinica di Basilea. Si tratta di Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni e coordinatrice del collegio di difesa originaria di Teggiano, e di Franco Di Paola, avvocato di Sala Consilina.
Cappato e la Welby, tesoriere e co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, così come già era accaduto nel procedimento per la morte di dj Fabo, per i giudici non commisero reato. Il 14 luglio 2017, il giorno seguente alla morte di Trentini, si presentarono ai Carabinieri di Massa, la città dell’uomo, e si autodenunciarono dando così il via al procedimento penale che ieri si è concluso al cospetto della Corte d’Assise di Massa.
Soddisfatto l’avvocato Di Paola, da sempre vicino ai principi e alle attività dell’Associazione Luca Coscioni a cui Davide Trentini e sua madre si erano rivolti per chiedere aiuto. “È un privilegio immenso aver potuto contribuire al lavoro fatto per il riconoscimento dei diritti civili – dichiara ad Ondanews -. Con questa sentenza che fa un passo in avanti rispetto al caso di Fabiano Antoniani si è segnato un punto decisivo sulla libertà di scelta dei malati. E’ arrivato il momento che il legislatore faccia seriamente la sua parte“.
“E’ una decisione importante – afferma l’avvocato Filomena Gallo – perché chiarisce che il requisito della presenza di trattamenti di sostegno vitale non è limitato alla sola presenza di macchinari ma comprende anche i trattamenti farmacologici e di assistenza come nel caso di Davide. Ha vinto la Carta Costituzionale per i diritti e le libertà di tanti malati che, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale, ora vedono una corretta interpretazione del requisito ‘Mantenimento in vita da trattamento di sostegno vitale’”.
– Chiara Di Miele –