Dicembre 29, 2024

6 thoughts on “Che fine ha fatto la “Grande Lucania”? Il misterioso destino del progetto di aggregazione alla Basilicata

  1. ho aderito fin dall’inizio a questo affascinante progetto, e x evitare il napoli centrismo e con la speranza di ripristinare i i confini della vecchia lucania e come presidente era la tiziana bove ferrigno persona esperta e coinvolgente,ho partecipato a molti convegni ma da quello che ho capito come tanti progetti abortiscono e x interventi dei partiti o x gelosie di rappresentanze,certo sarebbe auspicabile un’intervento della nostra ex? presidende onde chiarire come esattamente stanno i fatti

    1. sarebbe interessante riprendere il discorso, anche alla luce dell’accorpamento del tribunale di Sala Consilina a quello di Lagonegro Corte d’Appello di Potenza,ed ai cambiamenti proposti recentemente con la riforma costituzionale. L’area interessata, a mio parere, andrebbe però ristretta al vallo di Diano, Valle dell’alto Sele-Tanagro e golfo di Policastro. Il Cilento, quello storico in particolare, non ha grande interesse al progetto per i rapporti più frequenti con l’area salernitana, pertanto andrebbe escluso

  2. Bisogna farlo per una nuova speranza di turismo di qualita` con collegamenti via mare. autostrada, treni ed aeria. Capitale Potenza, capolughi di Vallo, Paestum/Agropoli e Palinuro/Sapri/Maratea.
    Basta con i fondi que da Napoli capoluogho che va a zero piu` sud ed interno fino a Sapri.
    La regione Campania ha dimenticato il sud dopo Amalfi, allora noi Cilentani, Lucani, Dianese ed Alburnesi andiamo con la Basilicata.

  3. Riprendere la battaglia, allargare l’azione, promuovere iniziative coivolgenti .
    Non bastano gli articoli ed i comunicati stampa . Muoversi a livello istituzionale . Trovare un consigliere che promuova almeno un O.d.G. e “costringere” il Consiglio Regionale della Basilicata a pronunciarsi .

  4. Dopo il deposito di firme di Taranto in Basilicata, aveebbe senso pari iniziativa per tutta la provincia di Salerno in questo modo due grandi Taranto e Salerno modersti da due piccoli Potenza e Matera costituirebbero una corazzata autonoma indipendente dal ruolo di “asso pigliatutto” rappresentato da Napoli e Bari

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