Il Consiglio della Regione Campania ha approvato all’unanimità la legge proposta dal Movimento 5 Stelle riguardo alla filiera agricola trasparente, ovvero l’indicazione della provenienza geografica degli alimenti affinchè si garantiscano la tracciabilità del prodotto e la sicurezza per i consumatori. L’obiettivo è di rilanciare la cultura rurale campana.
“Grazie a questo testo diamo finalmente vita a un sistema informativo che garantirà il massimo della trasparenza, della tracciabilità e della conoscibilità dei prodotti agricoli regionali. Un sistema che ci consentirà da un lato di tutelare il consumatore, dall’altro di creare i presupposti per la valorizzazione della dieta alimentare – spiega il consigliere regionale Michele Cammarano, del Movimento 5 Stelle – Ad oggi sulle etichette della gran parte dei prodotti che acquistiamo manca l’origine delle materie prime. Con questa legge il consumatore conoscerà l’esatta provenienza dei prodotti in termini di origine geografica delle materie prime, dando vita alla creazione di un circuito volontario per gli esercenti che vorranno rendersi trasparenti nei confronti dei consumatori sulla provenienza dei prodotti che somministrano o vendono. A tal fine sarà istituito anche un portale regionale e un logo ‘filiera agricola trasparente’ che permetterà, a quanti matureranno il diritto di esporlo, di dimostrare l’origine di tutti i prodotti utilizzati”.
“Con questa legge – prosegue Cammarano – non risolviamo tutti i problemi legati alla globalizzazione, non creiamo vincoli o obblighi, né imponiamo dazi per i prodotti esteri, ma certamente contribuiamo a dare maggiore dignità ai nostri agricoltori e garantiamo assoluta trasparenza ai consumatori della nostra regione. Non è un problema se il pomodoro provenga dalla Cina, il grano dal Canada o le nocciole dal Brasile, ciò che conta è che il consumatore lo sappia. Certi che, di fronte alla scelta sulla tipologia di prodotto da acquistare, a trarne vantaggio saranno inevitabilmente quelli tipici della cultura rurale della nostra regione”.
– Ornella Bonomo –