E’ stato effettuato questa mattina, presso l’ospedale “Luigi Curto” di Polla, l’esame autoptico sul feto ritrovato senza vita nella notte tra martedì e mercoledì in un secchio vicino alla struttura che ospita un centro di accoglienza per migranti in località Lontrano ad Auletta.
Il corpicino senza vita è frutto del parto di una 25enne nigeriana, ospite del centro, che ha partorito in bagno. Soltanto l’intervento sul posto dei sanitari del 118 e, successivamente, dei Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Sala Consilina ha permesso di appurare quanto era da poco accaduto all’interno della struttura e il ritrovamento del feto gettato dalla madre nel secchio e occultato con coperte e asciugamani.
La donna è stata denunciata per infanticidio e occultamento di cadavere. Sul feto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il dottor Adamo Maiese ha effettuato l’autopsia. Serviranno alcuni giorni per i risultati dell’esame istologico che stabilirà se sia nato vivo o morto. Proprio da quanto emergerà dalle risultanze dell’esame dipendono le sorti giudiziarie della giovane madre.
Quest’ultima, dopo il parto, ha subito un intervento chirurgico nel reparto di Ginecologia del “Curto”. Attualmente si trova di nuovo nella struttura di località Lontrano dopo essere stata dimessa.
Il suo legale, l’avvocato Massimiliano Trezza, che non si esprime sulle possibili strategie difensive prima dell’esito dell’esame, ha nominato come consulente tecnico di parte il dottor Luigi Mastrangelo che stamattina ha assistito all’autopsia.
La vicenda negli ultimi giorni ha suscitato amarezza e particolare scalpore nella comunità di Auletta e nei centri limitrofi.
– Chiara Di Miele –
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