Il Comitato per la Riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro interviene in merito alle dichiarazioni dell’onorevole Luca Cascone, presidente della IV Commissione Trasporti della Regione Campania.
Nei giorni scorsi, attraverso Ondanews, Cascone ha dichiarato che la Regione Campania ha stanziato 2 milioni di euro per fare uno studio di fattibilità sulla riapertura della tratta Sicignano-Lagonegro.
“In tempi non sospetti, Cascone – dichiara il Comitato – commentò un post del Comitato e per rispondere ai tanti cittadini scettici sulle promesse scrisse ‘Stiamo definendo il verbale con RFI che possa sbloccare una prima parte di risorse. Confido per il prossimo anno di poter cominciare a dare inizio ai lavori’. L’anno in questione è il 2019, quello in corso, e siamo ormai a fine giugno. Qualche giorno fa su una nota testata giornalistica del territorio, Cascone è tornato sulla vicenda dichiarando ancora che sono stati stanziati 2 milioni di euro per uno studio di fattibilità. Perché continuare a fare studi che poi sono contraddittori o non soddisfacenti quando si può andare sul piano pratico finanziando uno studio e il relativo importo dei lavori di pezzi di linea? Aprire i primi 26 km da Sicignano a Polla, senza fermate intermedie, a binario unico non elettrificato e con un servizio a spola è diventato ormai un ritornello che il Comitato ripete da anni. La speranza è che sia Cascone che Matera e magari anche De Luca anziché allungare la burocrazia visto l’imminente periodo elettorale possano fare qualcosa di più mirato e concreto rispetto ai loro predecessori anche con il coinvolgimento dei parlamentari del territorio che hanno sostenuto la causa. Meno milioni di euro, più senso pratico: si lavori direttamente sul primo tratto”.
Secondo il Comitato, inoltre, “il seguito delle dichiarazioni di Cascone è tutt’altro che confortante ossia definire le priorità con Amministrazioni e Comunità Montana. Ma se si investono altri soldi pubblici per uno studio tutti i comuni hanno deliberato a favore della linea ed è praticamente innegabile che la ferrovia possa portare soltanto benefici ad un territorio ormai turisticamente in ginocchio. Quali sarebbero queste altre priorità?”.
Un timido risveglio, quindi, secondo il Comitato che si dichiara “disponibile a seguire la vicenda insieme ai nostri amministratori per un esito positivo di questa estenuante e ultratrentennale storia che finora ha prodotto solo un risultato: far perdere la speranza e la pazienza all’intero Vallo di Diano”.
– Claudia Monaco –
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