La ferrovia Sicignano – Lagonegro quest’anno “festeggerà” i 30 anni di chiusura al traffico per un intervento di ammodernamento mai realizzato.
A questa inerzia trentennale si aggiunge però una ulteriore beffa che ha anche una ricaduta sulle tasche dei cittadini. Infatti, tranne gli addetti ai lavori, pochi sanno che l’esistenza di una tratta ferroviaria fantasma che non si sa se e quando sarà riaperta, nonostante l’impegno costante del Comitato per la riattivazione, è causa di spese, in alcuni casi anche notevoli da parte dei comuni attraversati dalla strada ferrata.
Il caso più recente è quello di Polla dove il Comune ogni anno deve indennizzare la RFI per l’occupazione di parte del suolo attraversato, si fa per dire, dalla linea ferroviaria. Prova di ciò è una determina dell’Area Finanze con la quale è stato autorizzato il pagamento, per l’anno 2016, di una fattura di 1.181,47 euro. Tale somma è stata pagata in seguito ad una convenzione sottoscritta dal Comune di Polla nel 2008, con la RFI “per regolamentare – si legge testualmente nella determina – il consenso ad ampliare il passaggio a livello al Km 26+508 a servizio della viabilità comunale attraversante la linea ferroviaria Sicignano – Lagonegro, in pieno centro cittadino di Polla”.
Il caso più eclatante invece è quello di Sala Consilina dove il Comune ha pagato alla RFI la somma di 53mila euro per procedere, nell’ambito della realizzazione delle opere nella nuova area industriale, al passaggio di reti e sottoservizi al di sotto della linea ferroviaria nei pressi dell’area PIP Mezzaniello – Ponte Filo nei pressi dello svincolo autostradale.
– Erminio Cioffi –