“Gli uomini e le donne possono cambiare il corso della storia ma non possono cambiare la geografia”. Queste le prime parole riportate in un comunicato stampa del Comitato per la riattivazione della Ferrovia Sicignano – Lagonegro che ritorna a parlare della tratta ferroviaria dismessa.
“Dalla stazione di Sicignano – si legge – oggi, transita quotidianamente un treno ad Alta Velocità, un Frecciarossa 1000, sulla relazione, andata e ritorno, Taranto-Metaponto-Potenza-Salerno-Roma-Milano. Questa stazione dista 46 km da Salerno, terminale della linea ad Alta Velocità Torino-Milano-Salerno”.
“Il Consiglio Direttivo del Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano e Alburni – continua il comunicato- ha deliberato la richiesta della fermata a Sicignano del treno ad Alta Velocità che già circola tra Taranto e Milano e, contemporaneamente, ha chiesto la riapertura del primo tratto Sicignano – Polla (25 km) con esercizio ‘a spola’. Nessuna delle linee turistiche comprese nell’elenco della Legge approvata alla Camera dei Deputati ha una stazione capolinea da cui transitano treni ad Alta Velocità, né tantomeno ubicata a meno di 50 km da una stazione TAV, come, invece, accade per la stazione di Sicignano. Su questa linea, una volta riaperta al traffico ferroviario, si potranno anche organizzare, periodicamente, dei treni turistici, ma la sua riapertura ha uno scopo molto più importante, collegare il Vallo di Diano (Campania), il Lagonegrese, la Val d’Agri e la Valle del Melandro (Basilicata) all’Alta Velocità”.
“Intanto – affermano i membri del Comitato – la situazione parlamentare si sta muovendo: anche il Movimento Cinque Stelle si occupa della Sicignano – Lagonegro. Prima dell’interrogazione di Tino Iannuzzi, esponente del PD, è infatti arrivato il concreto interessamento dell’onorevole Mirella Liuzzi. L’interrogazione, datata 24 gennaio 2017, è simile ad un’altra dello scorso 14 giugno, che ancora attende risposta. La poca attenzione degli amministratori locali, completamente estranei al problema, incide ancor di più sulla negligenza regionale, ed ecco che la Sicignano – Lagonegro si appresta a festeggiare trent’anni di sospensione. Basta chiacchiere, occorre concretezza”.
“Apprezzando il costante interessamento dell’Onorevole Iannuzzi, da sempre vicino alla storia, la speranza – dichiara il Comitato – è che questa interrogazione abbia un seguito concreto e non riceva risposte di circostanza come già accaduto. L’auspicio è che gli organi preposti alla riattivazione della linea, cominciando dalle Regioni Campania e Basilicata, si adoperino fattivamente lasciando a casa le chiacchiere per ridare un sacrosanto servizio che rientra nei diritti di cittadini”.
– Paola Federico –
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27/01/2017 – Riattivazione ferrovia Sicignano-Lagonegro. Presentata un’interrogazione al Ministro dei Trasporti
Viaggiare con il treno significa avere enormi vantaggi: rispetta l’ambiente, riduce i costi, è sicuro, non teme condizioni di tempo avverse e soprattutto assicura la mobiltà che è un nostro diritto e di chi è la colpa se non dei politici incapaci di tutelare il nostro territorio.
Condivido pienamente, speriamo che venga riattivata la Sicignano Lagonegro.
Non mi stancherò mai di ripeterlo due condizioni imprescindibili per lo sviluppo del Vallo di Diano sono: la riattivazione della tratta ferroviaria Sicignano-Lagonegro e la rete banda ultralarga. Le nostre località annoverano importanti luoghi d’ arte , di notevole importanza storico-artistica quindi pensiamo al numero di turisti potenziali persi a causa dell’assenza della ferrovia,per non parlare del sacrosanto diritto alla mobilità per i locali, inoltre le nostre imprese sarebbero agevolate nella tempistica di consegna dei prodotti locali verso il Centro-Nord Italia ed Europa grazie anche allo sviluppo dell’e-commerce. I vantaggi sono davvero innumerevoli, sinceramente non credo questo avverrà mai perchè come ben sappiamo a livello regionale e nazionale noi Valdianesi come tutti i cittadini delle aree interne siamo troppo pochi quindi quando si tratta di eseguire tagli siamo in prima fila per gli investimenti sempre fuori. Da anni si sentono sempre gli stessi discorsi puntualmente smentiti dai fatti.