Si è tenuta questa mattina l’udienza davanti ai giudici del Tribunale del Riesame di Salerno per Kai Dausel, il 62enne tedesco accusato di aver ucciso la compagna Silvia Nowak, ritrovata senza vita e carbonizzata nella pineta di Ogliastro Marina a Castellabate lo scorso mese di ottobre.
Dausel si trova in carcere da metà dicembre e si è sempre professato innocente. Oggi la difesa dell’uomo, rappresentato dall’avvocato Felice Carbone, non ha chiesto la scarcerazione. Il 62enne, infatti, resterebbe in carcere per ricevere delle necessarie cure mediche.
Inoltre il legale ha richiesto anche un’indagine suppletiva, evidenziando a suo dire delle contraddizioni nella ricostruzione effettuata dalla Procura di Vallo della Lucania, titolare delle indagini sul tremendo femminicidio che ha scosso il Cilento.
Secondo l’avvocato Carbone la traccia di sangue ritrovata su un paletto di legno non sarebbe databile e i graffi presenti sul corpo del suo assistito sono stati provocati dai cani e non dalla compagna nel tentativo di difendersi. Il legale ha anche precisato che non sono state trovate tracce di sangue sull’ascia sequestrata come possibile arma del delitto e ha chiesto di sapere perchè non sia stata sequestrata la zona su cui sono stati condotti i cani molecolari per cercare Silvia dopo la scomparsa.
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