Doveva arrivare ieri la sentenza in Corte d’Assise a Salerno per Alfredo Erra, che nel marzo 2022 uccise l’ex fidanzata Anna Borsa a colpi di pistola.
Il pubblico ministero aveva richiesto l’ergastolo per Erra, ma ieri il suo avvocato ha tenuto un’arringa che ha messo in dubbio la misura. Il legale ha smontato la teoria della premeditazione e ha insistito sulla semi infermità mentale di Erra, essendo nel periodo dell’omicidio tossicodipendente. Per avallare la sua tesi, l’avvocato ha letto una serie di messaggi tra cui uno sfogo di lei che scriveva “è pazzo”.
Il legale ha poi proseguito l’arringa scagliandosi contro le istituzioni dal momento che il sindaco di Pontecagnano si è costituito come parte civile nel processo. Il primo cittadino è stato accusato di non aver preso misure quando Erra assumeva comportamenti perseguibili dalla legge, come girare con un’arma addosso ed esplodere colpi in aria.
Dunque la strategia dell’avvocato persegue la semi infermità di Alfredo Erra, il quale, secondo la difesa, quel giorno sarebbe entrato nel salone di parrucchieri per suicidarsi davanti ad Anna, ma non avendone il coraggio, ha rivolto la pistola verso di lei, letalmente.
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