Troppo ridotti gli spazi per oltre 50 imputati e per gli avvocati. Per questo motivo, il procedimento penale denominato “Febbre dell’Oro Nero” è stato trasferito a Salerno e si svolgerà nell’aula bunker.
La comunicazione è stata fatta nel corso dell’udienza svoltasi a Lagonegro stamattina, a seguito del decreto emanato dalla dott.ssa Rosa Patrizia Sinisi, presidente della Corte di Appello di Potenza, intervenuta a seguito della segnalazione del presidente del Tribunale di Lagonegro, Luigi Pentangelo.
Durante l’udienza di questa mattina davanti al collegio penale, presieduto dal giudice Nicola Marrone, è stata sottoposta questa problematica. Nel corso dell’udienza sono spuntate fuori anche le proposte di trasferimento a Bari e Taranto. Su quest’ultime due location gli avvocati si sono fatti sentire chiedendo una sede più vicina. Da qui, la decisione di trasferire tutto a Salerno. Ricordiamo che il procedimento riguarda ben 54 persone rinviate a processo, mentre per tre è stato disposto il rito abbreviato, come deciso lo scorso marzo dal Giudice per le udienze preliminari di Potenza, Salvatore Pignata.
Il procedimento penale riguarda le indagini che hanno portato alle accuse a vario titolo per 57 persone di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di frodi in materia di accise ed IVA sugli olii minerali, intestazione fittizia di beni e società, riciclaggio, auto riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita, che ha toccato principalmente il Vallo di Diano. Qui, secondo gli investigatori, sarebbero nate distinte ma collegate organizzazioni criminali che avrebbero operato, così come nella provincia di Taranto. Per gli investigatori alcune organizzazioni sarebbero riconducibili al clan dei Casalesi e ai clan tarantini.
Il procedimento penale nell’aula bunker del Tribunale di Salerno prenderà il via il prossimo 15 settembre.