“Farsi Spazio” è il titolo dell’incontro con l’astronauta Paolo Nespoli che si è tenuto questa mattina al Teatro “Mario Scarpetta” di Sala Consilina, organizzato dal Lions Club Sala Consilina-Vallo di Diano. Presenti in platea tantissimi studenti degli Istituti di Istruzione Superiore “Pomponio Leto” di Teggiano, “Marco Tullio Cicerone” di Sala Consilina e “A. Sacco” di Sant’Arsenio, accompagnati dai docenti e dalle Dirigenti Maria D’Alessio, Antonella Vairo e Antonietta Cembalo.
L’evento ha visto la partecipazione del sindaco Domenico Cartolano, della presidente del Lions Club Manuela Giudice, dell’avvocato Rosy Pepe, del Governatore del Distretto 108 Ya Tommaso Di Napoli e degli illustri ospiti, l’astronauta Nespoli e Claudio Sollazzo, astrofisico ed ex Direttore dell’Agenzia Spaziale Europea.
“I nostri due ospiti rappresentano un’eccellenza italiana. L’incontro è stato organizzato con l’obiettivo di stimolare la conoscenza dei giovani che rappresentano il nostro futuro. Sono certa che le parole di Claudio Sollazzo e Paolo Nespoli lasceranno nei loro cuori un’impronta importante” ha esordito la presidente Giudice.
Nespoli nel 1991 viene assunto dall’ESA; nel 2007 è partito con lo Space Shuttle Discovery in qualità di specialista di missione occupandosi del coordinamento delle attività extraveicolari relative all’assemblaggio del Node 2, nuovo componente multifunzionale della Stazione Spaziale Internazionale prodotto da industrie italiane. Nel 2010 è tornato sulla Stazione Spaziale con la Soyuz TMA-20 per la missione MagISStra come ingegnere di volo. Dopo 157 giorni trascorsi a bordo, il 23 maggio 2011 è rientrato sulla Terra concludendo con successo la spedizione. Nel 2017 è tornato nello Spazio per la terza volta, partendo da Bajkonur a bordo della Soyuz MS-05 alla volta della Stazione Spaziale. In totale, nelle tre missioni del 2007, del 2010-2011 e del 2017 Nespoli è rimasto nello Spazio per 313 giorni, 2 ore e 36 minuti. Dopo il ritiro dalla sua carriera da astronauta dal 2023 insegna al Politecnico di Milano presso il corso di Space Engineering.
“È importante nella vita fare delle cose per il bene dell’umanità” ha esordito l’astronauta rivolgendosi ai giovani studenti in sala che, particolarmente interessati, hanno ascoltato la sua speciale lezione iniziata con la proiezione di alcune immagini della sua carriera.
“Da piccolo mi sono detto ‘Voglio andare nello Spazio’ e la gente mi guardava come se fossi strano. Quali erano negli Anni ’60 le possibilità che un ragazzino di provincia potesse andare sulla Luna? Eppure ho cercato di realizzare questo sogno impossibile e dopo il terzo tentativo sono stato preso nel Corpo astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea” ha raccontato.
Lo Space Shuttle, il Soyuz, la moderna navicella Dragon che conducono sulla Stazione Spaziale, l’addestramento e le difficoltà per affrontare questi “viaggi” singolari che richiedono preparazione e fiducia sia nel macchinario che nel personale che presta servizio per l’Agenzia. “Pensate che almeno 6 persone di Paesi diversi vivono insieme sulla Stazione Spaziale, in un posto ristretto. Questo può diventare un problema e dunque bisogna fare attenzione agli altri per poter proseguire. Inoltre, se non si lavora tutti insieme non si va da nessuna parte” ha aggiunto Nespoli, sottolineando le difficoltà del lavoro di squadra durante le spedizioni.
“L’astronauta è la punta di diamante, ma da solo ha qualche difficoltà, perché si trova lassù isolato – ha aggiunto Sollazzo – quindi il team di terra svolge una serie di attività in modo tale che a bordo possa essere tutto eseguito al meglio. Il lavoro a terra è complicato, siamo responsabili del super lavoro degli astronauti ma siamo anche la loro ancora di salvezza“.
Sei mesi in assenza di gravità, tra esperimenti scientifici e medici, mangiando cibi preconfezionati a colazione, pranzo e cena. “Una volta ho sentito il desiderio di una pizza e ho telefonato alla pizzeria vicino casa mia per il solo piacere di fare una cosa normale, pur sapendo che non sarebbe stato possibile averla nello Spazio. Dopo qualche tempo la NASA, sapendo di questo desiderio, ci ha fatto arrivare sulla Stazione quattro pizze” ha raccontato ancora Nespoli.
“Oggi anche i privati hanno la possibilità di fare brevi viaggi verso la Stazione Spaziale Internazionale anche se a costi molto elevati. Domani si potrà andare come turisti sulla Stazione, che diventerà di proprietà di una ditta e inoltre ve ne saranno anche altre due, quindi i costi dei viaggi saranno meno salati. Con Falcon Heavy di Space X, poi, si potranno fare viaggi spaziali piuttosto lunghi e gli americani hanno già in programma di costruire una Stazione Spaziale Lunare, che non è un’idea fantascientifica dato che a Torino stanno già costruendo dei pezzi di questo progetto” ha spiegato l’astronauta.
Prima di concludere Nespoli ha lanciato una sfida: “Sono convinto che in futuro andremo su Marte, che dista dalla Terra 225 milioni di km per un viaggio che dura più o meno 8-10 mesi. Dovete credere che le cose siano possibili anche quando sembrano impossibili“.