Il virus respiratorio sinciziale causa circa il 70% delle bronchioliti nei neonati e rappresenta un alto rischio di ospedalizzazione. In questi giorni si discute della possibilità di somministrare a tutti i neonati un anticorpo monoclonale (Nirsevimab) che protegge per i primi 6 mesi di vita.
Una circolare del Ministero della Salute riservava giorni fa la possibilità di somministrare il farmaco, non compreso nei Livelli essenziali di assistenza, solo alle Regioni non sottoposte ai piani di rientro, escludendo quindi Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia. Il Capo Dipartimento della Prevenzione ha confermato l’intenzione di rendere disponibile il farmaco in modo gratuito per i neonati di tutte le regioni ma la soluzione tecnica è ancora allo studio.
Nella nuova circolare si chiarisce che “in considerazione dei possibili profili di iniquità territoriale nell’accesso alle terapie basate sull’anticorpo monoclonale Nirsevimab-Beyfortus, utilizzato per la cura delle infezioni di virus respiratorio sinciziale in età pediatrica, derivabili dall’applicazione della nota del 18/9/2024, il Ministero ha già avviato le opportune interlocuzioni con l’Agenzia Italiana del Farmaco e la Direzione Generale della Prevenzione al fine di garantire un equo e tempestivo accesso per i pazienti a tutte le terapie approvate che mostrano adeguati profili di appropriatezza, sicurezza ed efficacia su tutto il territorio nazionale”.
Dopo gli incontri con l’Aifa si potrebbe optare per il cambiamento della fascia dell’anticorpo monoclonale da C ad A, in modo che diventi gratuito per i bambini di tutta Italia nel minor tempo possibile.
“La nostra Carta costituzionale prevede che tutti i cittadini abbiano uguali diritti, ma sul fronte della sanità e dell’accesso ai farmaci si assiste a ingiuste discriminazioni sul territorio, con le regioni del Sud evidentemente penalizzate” spiega il Codacons.
La mancanza del farmaco contro la bronchiolite finirà per aumentare i costi a carico della collettività, in quanto gli ospedali saranno costretti al ricovero dei neonati in Terapia Intensiva. “Per questo siamo pronti a denunciare tutti coloro che non garantiranno la somministrazione gratuita del farmaco in questione ai bambini” annunciano dall’associazione a tutela dei consumatori.