In Italia si stima che più di 150mila persone ogni anno si ammalino di Herpes Zoster, il virus responsabile della varicella, causa di forti dolori noti anche come “Fuoco di Sant’Antonio“. Il rischio aumenta con l’età, i due terzi dei casi si concentrano infatti sopra i 50 anni. Più di una persona su tre rischia di sviluppare l’infezione nel corso della vita, una persona su due sopra gli 85 anni.
L’infezione provoca la formazione di arrossamenti e bolle che si localizzano spesso su un lato del corpo, seguendo il percorso di un nervo. Dopo che le lesioni cutanee si sono risolte, in circa il 30% dei casi purtroppo i pazienti vanno incontro a nevralgia post-erpetica, che induce un dolore che può permanere anche più di tre mesi.
L’unica cura finora disponibile era quella dei farmaci antivirali (per esempio aciclovir, valaciclovir, brivudina conosciuti con i nomi commerciali di Zovirax®, Zelitrex®, Talavir®, Brivirac®), efficaci solo se iniziati entro 72 ore dalla comparsa del problema, ma a breve dovrebbe essere registrato anche in Italia il primo vaccino specifico, già disponibile negli USA ed autorizzato dall’Agenzia Europea del Farmaco. Calcolando che il 95% delle persone ha avuto durante la vita la varicella e che risulta quindi esposto al rischio di Herpes Zoster, vaccinarsi equivale a rafforzare il sistema immunitario e a scongiurarne l’insorgenza con tutte le sue dolorose conseguenze.
Nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale del Ministero della Salute tra le vaccinazioni rilevanti per gli anziani, oltre all’anti-influenzale, quella contro l’Herpes Zoster è fortemente raccomandata.
Pertanto è oggi disponibile gratuitamente in Italia per i soggetti che hanno compiuto i 65 anni di età o per i soggetti di età inferiore considerati a rischio. Il vaccino si fa per via sottocutanea o intramuscolare e ha il vantaggio di essere somministrato in un’unica dose, con l’effetto di rafforzare l’immunità naturale contro il virus e controllarne la riattivazione. La sua efficacia nel prevenire la comparsa di Herpes Zoster si attesta attorno al 70% e tende a diminuire con l’avanzare dell’età, tuttavia rimane elevata nel prevenire la principale complicanza dell’Herpes Zoster, la nevralgia post-erpetica.
Bibliografia: www.lastampa.it – www.farmacoecura.it – www.secoloditalia.it – www.meteoweb.eu