La Sclerosi Multipla è una malattia neurologica cronica, autoimmune e progressivamente invalidante che colpisce il Sistema Nervoso Centrale. Comporta la perdita di mielina che compromette la capacità delle fibre nervose di condurre gli impulsi, provocando i sintomi tipici della malattia, tra i più comuni: disturbi della vista, della locomozione, dell’equilibrio e della coordinazione motoria.
Per gli oltre 70 mila italiani che convivono con questa malattia neurologica, la più comune tra i giovani adulti, che nella maggior parte dei casi scoprono di esserne affetti tra i 20 e i 40 anni, è ora disponibile una nuova terapia.
Infatti, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato un nuovo medicinale per fascia A che dovrebbe essere in grado di contrastare la sclerosi multipla recidivante remittente. L’inclusione nella fascia A fa sì che il farmaco, a base di dimetilfumarato, sia interamente rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale.
Il farmaco dovrebbe essere infatti in grado di andare ad attivare un particolare meccanismo di difesa dell’organismo umano: grazie a questo, il corpo sarebbe poi in grado di contrastare l’infiammazione e lo stress ossidativo provocato dalla sclerosi multipla recidivante remittente. Grazie a un solido programma di studi clinici e ai lanci commerciali iniziati negli Stati Uniti a marzo 2013, sono stati trattati con dimetilfumarato più di 135.000 pazienti in tutto il mondo. Gli studi hanno dimostrato l’efficacia del nuovo farmaco nel ridurre le recidive della malattia, la progressione della disabilità e le lesioni cerebrali dovute alla patologia, mantenendo un profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole.
I medici ripongono grandi speranze su questo farmaco, che dovrebbe essere particolarmente efficace nella riduzione della frequenza delle recidive e nella progressione della disabilità che porta la sclerosi multipla.
Il nuovo farmaco contro la sclerosi multipla recidivante remittente dovrebbe dunque contribuire ad arrestare quelle che sono le terribile conseguenze di questa patologia. Il farmaco potrebbe essere utile anche per curare altre malattie neurodegenerative nelle quali il meccanismo infiammatorio bloccato dal dimetilfumarato riveste grande importanza.
Bibliografia: www.corriere.it – www.paginemediche.it – www.salute.leonardo.it – www.medicinalive.it
Farmacia 3.0 – Rubrica a cura del dott. Alberto Di Muria