A singhiozzo, a macchia di leopardo, a chiazze. Tutte espressioni appropriate per descrivere il quadro disomogeneo dell’assistenza territoriale italiana emerso dall’ultimo Rapporto di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, da cui emergono tanti punti critici. A partire dalla confusione sulle sigle per definire le unità che si occupano di cure territoriali, passando per la disomogeneità dell’offerta di servizi e per le carenze dell’assistenza domiciliare.
Regione che vai, assistenza che trovi. Si prendano ad esempio i centri diurni per la salute mentale: su tutto lo Stivale ce ne sono in media 29,8 per Regione, ma si va dai tre del Molise ai 69 della Toscana. Poco cambia per i Centri per l’Alzheimer che vanno dall’uno del Molise ai 109 del Veneto con quattro in Campania, otto in Puglia e 11 in Umbria. Non va meglio per i Centri diurni per le persone con autismo: solo il 60% delle Regioni li ha sul proprio territorio.
Uno dei punti critici emerso dal Rapporto è il collegamento tra strutture ospedaliere e territorio. In molti casi non si conosce il nome della struttura incaricata e spostandosi da un luogo a un altro queste Centrali della continuità sono chiamate in mille modi diversi.
Cooperative di servizi socio-sanitari e/o società di servizi (76%), associazioni di volontariato (40%), enti religiosi (10%), altro (29%). Così è composto nel 51% dei casi il servizio di assistenza domiciliare. Due pazienti su cinque non hanno avuto informazioni su come prevenire o gestire le lesioni da decubito. L’attenzione al dolore è ancora molto bassa: nell’80% dei casi non viene fatta formazione su come gestire il dolore, che tra l’altro, nella stessa misura, non viene nemmeno valutato e controllato dall’équipe di cura.
I professionisti sanitari diventano irreperibili dopo le 14,00. Più di un cittadino su due integra a proprie spese l’assistenza di cui ha bisogno. Tra farmaci, integratori alimentari, badante, fisioterapista e materiale sanitario, per un cittadino su dieci se ne vanno più di mille euro al mese.
È urgente che Stato e Regioni lavorino al Dm 70 dell’assistenza territoriale che definisca gli standard qualitativi da garantire a tutti i cittadini in tutte le aree del Paese, dal nord al sud.
Bibliografia: www.repubblica.it – www.superando.it – www.quotidianosanita.it – www.healtdesk.it