In uno studio pubblicato su Nature Communications, un team di scienziati dell’università canadese Mc Master spiega che i batteri intestinali giocano un ruolo importante nell’indurre l’ansia e la depressione. Il loro è il primo lavoro a esplorare il ruolo del microbiota intestinale nel comportamento alterato che è una conseguenza dello stress subito nei primi anni di vita.
La colpa non è però esclusivamente dei batteri, il problema consiste nella comunicazione bidirezionale alterata tra l’ospite, nel caso specifico i topi sottoposti a stress nei primi anni di vita, e la sua microflora. Questo porta ad ansia e depressione, hanno spiegato gli autori.
È un filo rosso invisibile, quello che lega l’intestino alla mente, e che porta a cercare lungo il tubo digerente le cause di alcuni disordini psichiatrici: dalla sindrome bipolare, come documentato in un lavoro apparso poche settimane fa su Plos One, alla socialità e alla depressione, i cui presunti legami con i microrganismi che vivono nell’intestino erano già stati ipotizzati un paio di anni indietro.
Lo scambio è bidirezionale, ma se il flusso che parte dalla mente e arriva al tubo digerente è descritto in un ampio bagaglio di ricerche, più recente è la branca di studi, definita “psicobiotica”, che indaga l’azione indiretta di questi microrganismi sul sistema nervoso centrale. Come possono batteri, virus e parassiti influenzare i comportamenti dell’uomo? Attraverso una fitta rete di scambi in grado di modulare risposte immunitarie, ormonali e neurali descritti in diverse ricerche pubblicate nei mesi scorsi.
In un futuro prossimo potremmo trattare i disturbi cerebrali e mentali modificando la flora batterica intestinale. Quella che non più di due decenni fa sarebbe stata considerata fantascienza, appare invece come un’ipotesi concreta, maturata in seguito alle ultime evidenze scientifiche. Oltre al microbiota intestinale, molta attenzione viene data a quello vaginale, con cui il feto viene a contatto durante il parto naturale. Valutare la sua composizione potrebbe diventare una strategia difensiva, perché se è alterata, tale risulterà quella intestinale del bambino, con conseguenze anche sul cervello e sulla psiche.
Bibliografia: www.lastampa.it – www.panorama.it – www.prontointerventopanico.it