La sindrome del colon irritabile è un disturbo funzionale che interessa l’ultimo tratto dell’intestino.
Questa sindrome è caratterizzata da dolori addominali nella zona del basso ventre accompagnata da una sensazione di gonfiore e irregolarità intestinale, in cui si alternano episodi di costipazione e diarrea. Ad oggi le cause sono ancora sconosciute, difatti non è possibile individuare una causa specifica che giustifichi questi sintomi, per cui anche la diagnosi si raggiunge per esclusione ponendo l’attenzione sui sintomi.
Pur rimanendo l’influenza del Sistema Nervoso Centrale, il colon è dotato di un proprio sistema nervoso denominato Enterico che ricopre svariati funzioni, quali la produzione della serotonina e la permeabilità dei vasi sanguigni. Il Sistema Nervoso Enterico influenza l’espulsione finale dei prodotti della digestione, questo perché il neurotrasmettitore serotonina agisce aumentando la motilità intestinale per favorire il transito del cibo all’interno dell’intestino, mentre i vasi sanguigni che si trovano sotto alla mucosa intestinale si occupano di riassorbire la parte liquida del contenuto che transita nel colon.
L’ipotesi causale più attendibile tiene conto quindi della connessione diretta che interessa il Sistema Nervoso Centrale con il Sistema Nervoso Enterico, per cui la sindrome dell’intestino irritabile sarebbe dovuta a una comunicazione anomala tra questi due sistemi, il che spiegherebbe anche perché questa sindrome tende a manifestare disturbi peggiori proprio durante momenti di stress emotivo. Altre circostanze possono stimolare la sua acutizzazione come l’assunzione di alcuni cibi particolari e le alterazioni ormonali.
La strategia d’azione per questa sindrome si basa principalmente sul trattamento dei sintomi presenti. Nel caso di stipsi si suggerisce quindi l’uso di integratori o lassativi, anche di natura vegetale. Piante come la Senna e Frangula sono capaci di favorire l’evacuazione stimolando la peristalsi, agendo sul tono muscolare del colon. Altre piante, tra tutte lo Psillio e la Malva, hanno un’azione protettiva e decongestionante delle mucose intestinali grazie alla presenza delle mucillagini che inducono il colon a trattenere l’acqua ed ammorbidire in questo modo le feci.
In caso di diarrea, invece, sono utili i probiotici che favoriscono il riequilibrio della flora batterica e per il meteorismo il carbone vegetale e il finocchio, che facilitano la riduzione dei gas intestinali. Per lavorare alla radice del problema, e quindi sullo stress e sull’ansia che potrebbero aumentare il disturbo, sono utili piante ad azione sedative come la Passiflora.
Un adeguato controllo sulle scelte alimentari contribuisce all’alleviare dei sintomi. Dopo un’appropriata indagine è necessario ridurre il consumo di alimenti contenenti glutine o lattosio, se si evidenzia una loro intolleranza, e di tutti quegli alimenti contenenti carboidrati non fermentabili. Si interviene quindi eliminando tutti quegli elementi che aumentano il gonfiore e la flatulenza come gli edulcoranti, e di consumare con moderazione i legumi, frutta come le banane e albicocche, e verdure quali il cavolo, broccoli e cavolfiori, che nel loro transito intestinale producono grandi quantità di gas. Si consiglia, infine, di consumare molta acqua e alimenti come il pesce e la carne. Viene ben tollerato anche il consumo di pane, pasta e riso derivati da varietà di cereali come segale, orzo e avena, e di verdure ricche di fibra grezza come carciofi, insalata e bietola, che favoriscono anche una buona peristalsi.