L’ansia è uno stato emotivo molto comune che si manifesta solitamente con insonnia, respirazione irregolare, nervosismo, apprensione, pianto, palpitazioni e problemi gastrointestinali. Si differenzia dalla paura, che è una reazione emotiva ad un pericolo reale ed immediato: l’ ansia è una reazione emotiva ad una minaccia futura percepita.
L’ansia si manifesta diversamente da persona a persona, ma in genere le sue caratteristiche sono:
– Pensieri ansiosi (“farò una figuraccia, non sarò all’altezza, mi sentirò male”)
– Emozioni ansiose (paura, timore, ansia)
– Sensazioni corporee alterate (tensione muscolare, respirazione veloce, battito cardiaco accelerato, sudorazione profusa, sensazioni di svenimento, vertigini)
– Comportamenti alterati (agitazione, aumento/diminuzione appetito, evitamento di certe situazioni).
I disturbi d’ansia possono essere curati attraverso i farmaci, i trattamenti psicologici e la medicina naturale. Il trattamento farmacologico è efficace ma spesso i disturbi d’ansia si ripresentano quando viene interrotto ed ovviamente presenta diversi effetti collaterali. Tra i trattamenti psicologici la Terapia Cognitivo Comportamentale si è dimostrata valida nella cura dei disturbi d’ansia e con risultati in tempi più o meno lunghi. Io consiglio una terapia naturale.
Intanto va premesso che la migliore cura, anche se naturale, è quella prescritta da un esperto in medicina naturale e deve essere personalizzata. Detto questo, in natura esistono molte piante che vengono utilizzate per combattere l’ansia. Valeriana, melissa, passiflora, escolzia e avena hanno un’azione rilassante e sedativa.
Inoltre per alleviare gli stati ansiosi vanno bene anche tiglio e biancospino, sia sotto forma di tisane sia di gemmoterapici. Ai rimedi erboristici, però, ho l’abitudine di abbinare i rimedi omeopatici specifici come Aconitum, se la persona ti racconta che ha tanta paura di morire, oppure Gelsemium, se prima di un esame ti racconta che trema, balbetta si paralizza o ancora Ignatia indicata anche quando ansia e stress sono provocati da un forte dispiacere o da un lutto.