Da due anni le farmacie consegnano la pillola dei 5 giorni dopo alle pazienti che la chiedono, senza più le formalità che c’erano prima. Eppure solo una donna su cinque è informata della relativa semplicità con la quale è possibile tutelare la propria salute e prevenire sorprese indesiderate quando si inciampa in qualche inconveniente di percorso.
Secondo una ricerca SWG, cambia la consapevolezza, è facilitato l’accesso al farmaco, ma c’è ancora un gap informativo da colmare. EllaOne, questo il nome commerciale dell’anticoncezionale Ulipristal acetato, noto come la pillola dei cinque giorni dopo, funziona se c’è stata una fecondazione, appunto fino a cinque giorni dopo il rapporto sessuale. In Italia la scelta di EMA, l’autorità del farmaco europea, di togliere l’obbligo di ricetta per le donne (per cui solo le minorenni devono munirsi di prescrizione del medico) è stata introdotta su richiesta dell’azienda produttrice, e recepita dall’AIFA.
Eppure il 79% delle donne sono ancora ignare della liberalizzazione, ma oltre 7 su 10 valutano positivamente il provvedimento. La pillola di emergenza è doppiamente sicura in quanto non danneggia il feto in caso di assunzione per errore o fuori dai termini delle istruzioni, riduce drasticamente il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza e valorizza l’importanza della maternità consapevole, riferiscono le ricercatrici. Solo il 3,4% delle donne sa che EllaOne è più efficace fin dal primo giorno di assunzione rispetto agli anticoncezionali d’emergenza più datati.
Nel dicembre scorso, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin comunicava al Parlamento che il forte decremento registrato nel numero delle interruzioni volontarie di gravidanza nel 2015 potrebbe essere in parte collegato alla liberalizzazione della vendita di EllaOne. Secondo il Ministero infatti, il notevole incremento di vendite di questo farmaco, a seguito della libera vendita senza ricetta, è stato uno dei fattori che hanno contribuito alla forte riduzione di aborti nel Paese, per la prima volta scesi sotto quota 90mila.
Bibliografia: www.repubblica.it – www.quotidianosanita.it – www.blastingnews.it – www.quotidiano.net
Farmacia 3.0 – Rubrica a cura del dott. Alberto Di Muria