Fiocchi d’avena, crusche, farri e farine integrali nasconderebbero uno dei segreti della longevità: secondo un nuovo vasto studio scientifico americano, chi mangia regolarmente cereali integrali corre meno rischi di morte prematura.
Infatti, da due studi, uno realizzato sulla popolazione femminile e uno su quella maschile è stato provato come consumare cereali integrali riduca il rischio di mortalità precoce. I cerali integrali vanno ad agire direttamente nel sistema circolatorio mantenendone la buona struttura, ciò dunque comporta di riflesso una riduzione di rischio per le malattie cardiovascolari e dunque di mortalità legata a queste patologie. Presi in considerazione fattori che influenzano il rischio di morte, come l’età, il fumo e l’indice di massa corporea, è risultata chiara la stretta correlazione tra un maggiore consumo di cereali integrali e una minore mortalità. Nello specifico il monitoraggio dei volontari dell’esperimento ha messo in evidenza che a ogni porzione (pari a 28 grammi al giorno) di cereali integrali corrispondeva una mortalità più bassa del 5% e una mortalità dovuta nello specifico a malattie cardiovascolari del 9%.
Gli studiosi hanno pubblicato i risultati a cui sono pervenuti sulla rivista medica Jama Internal Medicine.
Pur non essendo digeribili e non avendo alcun valore nutritivo, le fibre accrescono il senso di sazietà, regolano la funzionalità intestinale, aiutano a mantenere sotto controllo i livelli di glicemia e colesterolo del sangue e favoriscono l’equilibrio della flora batterica intestinale. Per queste ragioni il consumo di prodotti integrali da sempre sono stati raccomandati dai nutrizionisti come alimento onnipresente all’interno delle nostre diete, anche perché, per la poca lavorazione delle farine integrali, tendono ad essere più sincere. E come si sa, a tavola, le cose meno lavorate e più semplici sono più indicate per il benessere del nostro organismo.
La scoperta sulla riduzione di patologie cardiovascolari se durante la vita si consumano più fibre e prodotti integrali è una consapevolezza in più che si va ad aggiungere ai benefici già conosciuti che questi alimenti apportano.
Bibliografia: www.lastampa.it – www.meteowe.eu – www.gds.it
Farmacia 3.0 – Rubrica a cura del dott. Alberto Di Muria