Il dragon fruit è il frutto di una pianta grassa, la Pitaya, ed è riconoscibile per la sua buccia rosso intenso tendente al fucsia o giallo acceso e per la polpa morbida, dal sapore leggermente dolce, che può essere bianca o rosa, con minuscoli semini neri commestibili. È un frutto originario dell’America Centrale e del Sud, ma è molto diffuso anche in Thailandia, Malesia e Taiwan. È ricco di minerali, ma di contenuto calorico molto basso: 100 grammi corrispondono solo a 36 Kcal.
L’aspetto più interessante del dragon fruit rimane quello delle sue proprietà benefiche. Infatti le fibre dei suoi minuscoli semini, se ingeriti con molta acqua, rappresentano il miglior rimedio naturale a problemi di stitichezza. La polpa è poi ricca di vitamina C, specie quella rossa che è anche la più ricca di calcio. La varietà dalla pelle gialla si caratterizza invece per un maggior contenuto di fosforo. Entrambe comunque sono ricche di fibre e sali minerali. Uno studio pubblicato nel 2015 sulla rivista accademica “Food Chemistry” stabilisce che la polpa del frutto del dragone contiene grandi quantitativi di betacarotene e vari antiossidanti ma è anche una buona fonte di probiotici utili a mantenere la flora batterica del nostro intestino viva e attiva.
E’ anche ricco di licopene, fitoalbumina e vitamina E. I semi, invece, sono carichi di acidi grassi polinsaturi a fronte di un contenuto ridotto di acidi grassi saturi. Proprio l’alto contenuto in fibra, già ricordato, rende il frutto ottimale per attivare la motilità intestinale e moderare l’assorbimento dei grassi, nonché per raggiungere un senso di sazietà; per questi motivi è spesso incluso in diete e regimi alimentari finalizzati alla perdita di peso. Diversi studi hanno dimostrato che il frutto del drago è molto ricco in betacarotene e vari antiossidanti. Ciò indica che questo frutto può essere molto efficace nel proteggere la pelle dai raggi UV e dai processi ossidativi che sono alla base della degenerazione maculare senile, con un’azione profilattica e di riduzione della progressione della sindrome.
Nella medicina tradizionale di molti paesi si ricorre alla sua polpa che è considerata efficace nella regolazione naturale della pressione sanguigna e per diminuire il rischio di malattie cardiovascolari. L’alto contenuto in vitamina C sostiene il sistema immunitario e favorisce la produzione di collagene.
Sono quindi molte le caratteristiche positive di questo frutto che lo rendono una buona alternativa nella dieta con la sola avvertenza di non abusarne visto il suo effetto moderatamente lassativo.
Bibliografia: www.tuttogreen.it – www.ideegreen.it