Il viagra, che ha rivoluzionato la prospettiva degli uomini che soffrono di impotenza, ha appena compiuto vent’anni. Ed è talmente conosciuto che oggi è anche il medicinale più venduto sul web, ma anche il più contraffatto: appena il 10% delle confezioni acquistate online contiene il principio attivo vero e alla dose giusta, negli altri casi c’è qualcosa di diverso oppure i dosaggi sono sballati. Per questo la Società Italiana di Andrologia (SIA) punta sulle terapie del futuro, altrettanto efficaci ma più difficili da falsificare.
La prima soluzione potrebbe arrivare dalla terapia con onde d’urto, che in 7 casi su 10 ha guarito i pazienti. Sono onde acustiche ad alta energia che vengono applicate sul pene in sedute che durano circa dieci minuti e che vanno ripetute per un totale di sei trattamenti. Le onde stimolerebbero la circolazione all’interno del pene: la terapia fisica viene così portata dove serve e agisce stimolando la circolazione all’interno del pene. Attraverso il trattamento si arriva alla stimolazione della crescita graduale di nuovi vasi sanguigni che restituiscono al paziente l’erezione spontanea persa. Il trattamento non comporta rischi, dolore o effetti collaterali.
Il gel intra-uretrale a base di alprostadil, appena arrivato in farmacia, si applica localmente al momento del rapporto ed è una prostaglandina legata a una sostanza inerte che la trasporta dal canale uretrale nel pene, dove serve. Ha un effetto vasodilatatorio molto rapido che favorisce l’erezione e oggi viene utilizzata da chi non sopporta gli effetti collaterali degli altri farmaci e da chi preferisce una sostanza che agisca e venga introdotta esattamente dove ve ne è bisogno. Anche in questo caso la tecnologia è difficile da falsificare e questo mette al sicuro dal rischio di effetti collaterali da prodotti contraffatti.
Un’altra alternativa è offerta dai chewing gum. Si tratta di biofilm orali che si mettono sulla lingua e si sciolgono nel giro di pochi secondi. I principi attivi vengono introdotti all’interno di questi vettori che si sciolgono al contatto con la saliva: ciò permette un assorbimento più veloce nella bocca, evitando il passaggio nello stomaco e nel fegato che può distruggere una gran quantità di farmaco.
Bibliografia: www.lastampa.it – www.corriere.it –www.blitzquotidiano.it – www.saluteintima.it
Farmacia 3.0 – Rubrica a cura del dott. Alberto Di Muria