La vaginite è l’infiammazione della vagina che può determinare sintomi come: bruciore, stimolo continuo a mingere, dolore sordo nella parte bassa dell’addome. I rapporti sessuali, la stitichezza e la menopausa sono fattori che tendono a facilitare l’insediamento dei microrganismi patogeni. Questa infiammazione si deve di solito a infezioni, soprattutto Trichomonas vaginalis e Candida albicans, carenze alimentari o scarsa igiene intima. Dopo la menopausa può essere causato anche da un’alterazione della mucosa vaginale, che diventa più secca e sottile a causa del calo degli estrogeni.
Le diagnosi di vaginite sono in netto aumento: stando ai numeri, l’incidenza è nell’ordine di 11-30 nuovi casi ogni 100 donne per anno e il 60% della popolazione femminile riferisce almeno un episodio di questa infezione nell’arco della propria vita. In molti casi c’è recidività: un caso su 4 si ripresenta, con almeno una ricaduta entro sei mesi e tre episodi entro un anno.
Fra le cause dell’infiammazione c’è un’alterazione della permeabilità intestinale con il passaggio di batteri in altri distretti come quello urogenitale. Per mantenere un buon equilibrio intestinale e una flora batterica adeguata è necessario ridurre gli alimenti industrializzati come bevande zuccherate e succhi di frutta confezionati, alcool, caffè, formaggi e insaccati. Importante, infine, il ripristino di una flora batterica intestinale sana con probiotici specie-specifici.
Il primo rimedio fitoterapico consigliato in assoluto è la calendula. Una crema è quanto di più indicato, e se prevalgono bruciore e prurito si può ricorrere a ovuli vaginali di Calendula o Hydrastis alla sera. Al mattino una lavanda con acqua tiepida unita a 30 gocce di tintura madre di calendula. E’ indicato seguire la terapia per 5 sere e 5 mattine. La calendula è consigliata in virtù delle sue meravigliose attività antimicrobiche e antisettiche ed è utilissima sia contro i batteri che contro i funghi.
Se il bruciore aumenta sono ottimi gli ovuli vaginali a base di timo e di salvia, uno alla sera per 5 sere, poi applicazioni una sera alla settimana per un mese. Unire alla terapia locale anche l’assunzione al mattino di timo e cannella in olio essenziale. Se il disturbo è recidivante, un altro rimedio fitoterapico è Malaleuca Alternifolia, miscela di olio essenziale in olio vegetale per 5 giorni.
Come per i rimedi fitoterapici per la cura della cistite, anche in caso di infiammazione si ricorre a rimedi ad azione antisettica e antinfiammatoria come Cranberry e pompelmo. Può essere utile anche un gemmoderivato, il Vaccinium vitis idaea MG. Le gemme del mirtillo rosso possiedono una azione antispastica, antidolorifica e carminativa.