Tutta la comunità scientifica internazionale è d’accordo sul fatto che l‘Ipertensione arteriosa sia il fattore determinante da tenere sotto controllo per poter prevenire malattie cardiovascolari potenzialmente letali come l’infarto o l’ictus. D’altra parte, il dibattito fra gli esperti si è sempre concentrato su quali sarebbero i valori pressori ideali da mantenere. Ora due alte istituzioni mediche americane riaccendono la polemica proprio su questo specifico fattore.
Prima di illustrare le nuove indicazioni fornite dall’American College of Cardiology e dal dall’American Heart Association, bisogna precisare che quelle attualmente seguite in Italia e nel resto dell’Unione Europea sono state codificate cinque anni fa nel 2013 dall’European Society of Cardiology e dall’European Society of Hypertension e dovrebbero essere riviste entro il prossimo giugno 2018, quando verranno presentate le nuove indicazioni durante il congresso che si terrà a Barcellona.
Per quanto riguarda le indicazioni fornite dalle istituzioni americane, queste suggeriscono che la pressione si può definire normale solo fino a quando la massima si trova al di sotto dei 120 millimetri di mercurio e la minima al di sotto degli 80 millimetri di mercurio.
Superati questi livelli gli esperti americani considerano la pressione alta e a seconda del livello raggiunto sia dalla massima che dalla minima distinguono in pressione elevata, che se associata ad altri fattori di rischio cardiovascolare potrebbe comunque richiedere un trattamento a base di farmaci e ipertensione di grado 1 e ipertensione di grado 2 che devono essere trattate obbligatoriamente con farmaci.
Le autorità mediche europee, invece, utilizzano dei criteri più elastici. infatti, anche per queste ultime i valori suddetti sono considerati ottimali. Ma la pressione viene giudicata normale, anche se tendente all’alto, fino a quando si trova nel range di valori compresi tra 139 millimetri di mercurio di massima e 89 millimetri di mercurio di minima, e quindi non richiede l’intervento farmacologico.
Cioè, attualmente, le linee guida europee cercano di limitare l’utilizzo di farmaci e di modificare, in primo luogo, gli stili di vita. Vedremo se cambieranno.
Bibliografia: www.corriere.it – www.affaritaliani.it – www.diariodelweb.it – www.blastingnews.com