I medicinali omeopatici sono farmaci a tutti gli effetti. Da AIFA stanno arrivando i primi degli oltre 3.000 codici di Autorizzazione all’Immissione in Commercio che verranno rilasciati entro la fine del 2018. Una vera rivoluzione per le aziende omeopatiche che hanno dovuto presentare una corposa documentazione e un elaborato dossier di registrazione ora al vaglio dell’Agenzia del Farmaco.
“Le aziende hanno dovuto sostenere onerosi investimenti per adeguarsi alle richieste di Aifa – spiega il Presidente di Omeoimprese Giovanni Gorga – e da gennaio 2019 tutti i medicinali omeopatici in commercio avranno ottenuto l’AIC proprio come avviene per i farmaci allopatici. Vi sono, però, sostanziali differenze che rischiano di mettere in ginocchio il settore. Pensare di trattare l’omeopatia alla stessa stregua della medicina tradizionale implica un errore di valutazione. Le aziende omeopatiche, infatti, hanno dimensioni inferiori rispetto alle aziende farmaceutiche e non possono permettersi di affrontare gli stessi costi di registrazione”.
Se a un prodotto che mediamente fattura mediamente 10/20 mila euro all’anno, viene chiesto di sostenere un importo tariffario quantificabile in migliaia di euro per una semplice e peraltro frequente “variazione” di composizione o di tipo amministrativo è evidente che l’azienda alla lunga non riuscirà più a sostenere questi costi. La conseguenza sarà il ritiro del farmaco dal commercio.
Secondo Omeoimprese, l’eventuale perdita di prodotti italiani potrebbe portare i nostri connazionali a cercare i medicinali omeopatici stranieri che hanno obblighi e costi inferiori.
L’obiettivo che Omeoimprese si pone per i prossimi mesi è, dunque, di lavorare con le Istituzioni per rivedere il decreto tariffe, in particolare per gli importi che toccano i medicinali attualmente in commercio e che sono oggetto di regolamentazione, altrimenti il settore subirà un nuovo contraccolpo, con ricadute economiche e sociali pesanti.
Dall’Aifa fanno sapere che si sta solo rispettando la legge e che i dossier saranno tutti valutati entro il 2018, quando si saprà quali del richiesta arrivate concluderanno il percorso fino all’autorizzazione.
Bibliografia: www.repubblica.it – www.wired.it – www.terranuova.it – www.scienza.fanpage.it
Farmacia 3.0 – Rubrica a cura del dott. Alberto Di Muria