La malattia da reflusso gastroesofageo è in crescita, anche tra i più giovani, in tutti i Paesi europei dove interessa dal 10% al 20% della popolazione. Le ragioni sono da ricercarsi negli stili di vita e nello stress. I sintomi tipici sono rigurgito acido, bruciori e dolore retrosternale.
In presenza di sintomi tipici e recenti il paziente viene trattato con farmaci che inibiscono la produzione di acido come gli inibitori della pompa protonica (PPI) e con gli H2 antagonisti. Però questa è una malattia recidivante e continuativa. La maggior parte dei pazienti alterna recidive a momenti di remissione. Così i trattamenti generalmente proseguono per molti anni, anche per tutta la vita, in maniera continuativa o a giorni alterni o a cicli periodici. Sottoporsi a vita ad una terapia di mantenimento con farmaci che bloccano la secrezione acida, pur impostata al minimo dosaggio, espone il paziente a potenziali effetti collaterali che sono anemia, osteoporosi, maggiore predisposizione ad infezioni gastrointestinali ed incremento del numero delle ghiandole gastriche deputate alla secrezione acida. Per fortuna la natura può venirci in soccorso.
Ci sono molte piante ad azione digestiva che possano essere di aiuto. Di recente è disponibile un nuovo preparato che può essere utilizzato negli stati di reflusso gastroesofageo o da malfunzionamento della pompa protonica o da cattiva alimentazione. Per il suo meccanismo d’azione può essere utilizzato all’occorrenza sostituendo i prazoli oppure come cura nel caso di reflusso esofageo. Il suo meccanismo d’azione prevede l’utilizzo di un complesso dei principali enzimi digestivi che migliora lo svuotamento gastrico riducendo la produzione di acido cloridrico nello stomaco e quindi riducendo lo stress gastrico, unito a diverse piante estremamente attive nel migliorare la funzione digestiva.
Innanzitutto il Boldo, una pianta utilizzata per la digestione difficile, la stitichezza e l’insufficienza epatica, il Carciofo, una vera e propria miniera di principi attivi, sostanze in grado di provocare un aumento del flusso biliare e della diuresi e il Cardo mariano, noto per avere una valida azione protettiva sul fegato. Queste piante funzionano come drenanti epatobiliari e quindi permettono un miglioramento della digestione a livello intestinale. Ad essi si aggiunge la Curcuma che ha una potente azione antinfiammatoria, antiossidante e immonostimolante. Ancora, è presente lo Zenzero, tradizionalmente noto come rimedio per i problemi digestivi. Alcuni studi hanno dimostrato un suo effetto antiemetico e antinausea. Lo Zenzero mostra anche attività antinfiammatorie e antiossidanti e potenzia l’azione della Curcuma.
Bibliografia: www.humanitas.it – www.mypersonaltrainer.it