La cistite rientra tra le infezioni delle basse vie urinarie e si manifesta come un’infiammazione della mucosa vescicale.
Dal punto di vista epidemiologico la cistite è una condizione che colpisce soprattutto il sesso femminile: è stimato che la metà delle donne svilupperà almeno un episodio di cistite durante la vita e almeno una su tre avrà un episodio prima dei 24 anni.
Le ragioni di tale fenomeno si spiegano con le differenti caratteristiche anatomiche rispetto al sesso maschile. In particolare l’uretra, condotto di piccolo diametro attraverso cui viene espulsa l’urina dalla vescica verso l’esterno, è più breve nella donna rispetto agli uomini con un minore percorso che separa i patogeni dall’esterno alla vescica. Nella donna l’orifizio vaginale è più vicino alla zona anale rispetto all’uomo e questo facilita il passaggio dei batteri dall’uno all’altro. Difatti, le cause della cistite sono prevalentemente le infezioni batteriche.
L’intestino è sede normalmente di più di 1000 specie batteriche che costituiscono il microbiota e modula numerosi aspetti della salute. L’alterazione del microbiota intestinale rompe l’equilibrio e porta alla maggiore proliferazione di alcuni batteri, come il batterio Escherichia coli, che più frequentemente causa la cistite. Una volta raggiunta la vescica i batteri proliferano perché trovano condizioni ambientali favorevoli, causando l’infezione. L’infezione si manifesta con sintomi quali uno stimolo alla minzione persistente e una sensazione di bruciore durante l’atto stesso.
È chiaro quindi come l’insorgenza della cistite sia direttamente collegata alla presenza di condizioni intestinali, come l’intestino pigro. Questo è un disturbo caratterizzato da un rallentamento del transito intestinale che porta ad una condizione di irregolarità nell’evacuazione delle feci con il conseguente ristagno che porta alla proliferazione di quei batteri che sono poi causa di infezione. La contaminazione, inoltre, può avvenire per via interna a causa delle difficoltà di evacuazione e stitichezza, dove la mucosa intestinale è forzata a giungere agli organi vicini.
Abbiamo messo in luce che l’apparato urinario e la vescica instaurano un vero e proprio asse con l’intestino e i suoi costituenti rendendo necessario un approccio terapeutico più completo che non agisca solo sull’infezione stessa, tramite l’uso di antibiotici, ma che preveda la regolarizzazione dell’attività intestinale. Sono utili in questo senso tutte le sostanze che aumentano la massa e l’idratazione fecale come le fibre insolubili contenute negli alimenti di origine vegetale che assorbono acqua aumentando il volume delle feci, facilitandone l’evacuazione. Preziosi sono i probiotici, mirati a riequilibrare il microbiota intestinale che viene ulteriormente alterato dall’utilizzo di antibiotici. Sono utili integratori specifici per il benessere delle vie urinarie a base di mirtillo rosso e destro mannosio che riducono l’aggressività contro la mucosa che riveste la parete della vescica.
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Anche l’omeopatia può venire in soccorso a seconda del tipo di cistite che si affronta. In caso di cistite acuta Cantharis 9 CH è il rimedio maggiormente utilizzato. Se la cistite diventa recidivante si può rafforzare l’azione del trattamento diretto con il rimedio di fondo Sepia.