In pochi lo sanno ma esistono in commercio ed in natura molti alimenti che sono generalmente ritenuti innocui, se non addirittura sani, ma che, se consumati ad alte dosi, possono invece mettere in serio pericolo la nostra salute. È il caso di alimenti come ad esempio cereali, pane integrale, fagioli secchi, ma anche di bevande come birra scura, tè nero o caffè solubile, che contengono alte percentuali di ossalati, sali di calcio che possono creare calcoli renali.
È esemplare il caso di uno statunitense di 56 anni, finito in dialisi permanente a causa di una grave patologia renale scatenata dal troppo tè freddo bevuto, circa sedici bicchieri al giorno. Al di là del singolo caso, il tè, così come altri alimenti, contiene una sostanza chiamata ossalato che, se assunta in dosi eccessive, favorisce la formazione di calcoli renali.
Gli ossalati si trovano in numerosi alimenti: spinaci, cereali, pane integrale, barbabietole, rabarbaro, pepe nero, cacao, frutti di bosco, kiwi, cioccolato al latte, fagioli secchi, more, lamponi e mirtilli ma anche nella birra scura, nel tè nero e nel caffè solubile. Una volta ingeriti, questi alimenti si mescolano con alcuni minerali, tra cui il calcio, e formano i sali che possono fare gravi danni.
Gli ossalati, una volta combinati con il calcio, danno origine all’ossalato di calcio, un sale insolubile che si accumula nelle vie urinarie e causa i calcoli renali: si stima che circa il 10% delle persone subisca almeno un episodio di calcolosi renale nel corso della vita e, tra queste, circa il 70% va incontro a ricadute. Circa l’80% dei calcoli renali, inoltre, contiene calcio e di questi l’80% è formato da ossalato di calcio, in forma pura o associata a fosfato di calcio.
Attenzione anche al tipo di acqua che beviamo. Molti tipi di acque, in particolare se consumate in eccesso, possono creare problemi ai reni. Specialmente l’acqua dura, ovvero quella ricca in sali di calcio e magnesio che, se assunta in dosi elevate, favorisce la combinazione con gli ossalati. Però l’assunzione eccessiva di ossalati non porta necessariamente alla calcolosi: per ora si ritiene che possa essere uno dei tanti fattori scatenanti, che si somma a familiarità, genetica, ed altri fattori.
Bibliografia: www.corriere.it – www.lastampa.it – www.ilsecoloxix.it – www.lifestyle.com
Farmacia 3.0 – Rubrica a cura del dott. Alberto Di Muria