Dopo aver trascorso le vacanze nella loro casa in Verno, in provincia di Udine, sei persone di una famiglia di Nova Milanese (Milano) sono finite in ospedale per avvelenamento da tallio. Tre di queste sono morte per le complicanze, due si sono spenti il 2 ottobre, Giovanni Battista (94 anni) e la figlia Patrizia Del Zotto (62) mentre una decina di giorni dopo, il 13 ottobre, si è spenta anche la madre Maria Gioia Pittana di 87 anni.
Sono stabili invece le condizioni degli altri tre ricoverati all’ospedale di Desio. Secondo quanto riferisce il bollettino medico dell’ospedale, Laura Del Zotto, la figlia più piccola della famiglia e Serafina Pogliani, la badante dei due anziani, restano ricoverate. La situazione dal punto di vista neurologico è ancora invariata, senza l’insorgenza di nuovi sintomi e con i parametri vitali nei limiti. Stabile e in buone condizioni Enrico Ronchi, marito di Patrizia Del Zotto.
Ma che cos’è il tallio? Si tratta di un metallo grigio e malleabile, tanto che può essere tagliato con un coltello; somiglia allo stagno e scurisce per ossidazione quando è esposto all’aria, come il piombo. Il 60-70% della produzione di tallio viene utilizzato nell’industria elettronica, il restante è destinato all’industria farmaceutica e alla produzione di vetro.
I sali di tallio sono molto tossici e vanno quindi maneggiati con estrema cura. Il tallio ha infatti la capacità di sostituirsi agli ioni positivi dei metalli alcalini presenti nell’organismo, principalmente sodio e potassio: questa sostituzione scombina molti dei normali processi cellulari. Il tallio inoltre è un sospetto cancerogeno. Anche il contatto con la pelle è pericoloso. I primi sintomi dell’avvelenamento sono nausea, vomito, tachicardia, febbre, diarrea, dolore addominale. Con il passare del tempo subentrano anche atassia, perdita della coordinazione muscolare, alopecia, coreoatetosi, insorgenza di movimenti involontari, e coma. L’avvelenamento può avvenire tramite ingestione o inalazione.
Per quanto riguarda la famiglia di Nova Milanese sono state fatte varie ipotesi, ma al momento non c’è alcuna certezza.
L’antidoto per l’avvelenamento da tallio è il blu di Prussia, un pigmento usato nella produzione di vernici.
Bibliografia: www.corriere.it – www.ilmessaggero.it – www.tg24.sky.it – www.lettera43.it
Farmacia 3.0 – Rubrica a cura del dott. Alberto Di Muria