Sono giorni di grande preoccupazione quelli che stanno vivendo i familiari di Rocco Antonio Langone, Maria Donata Caivano e Giovanni Langone, rapiti il 19 maggio scorso in Mali.
Della famiglia, originaria di Ruoti ma che da oltre quarant’anni viveva nella provincia di Monza Brianza, non si hanno notizie ormai da quasi venti giorni. Immediatamente dopo la notizia del rapimento, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per sequestro di persone a scopo di terrorismo.
L’inchiesta è stata affidata al procuratore aggiunto Michele Prestipino che ha delegato le indagini ai Carabinieri del Ros. Questi ultimi hanno già inviato alcune informative in Procura. Rocco Antonio Langone, 64 anni, la moglie Maria Donata Caivano, 62 anni, e il figlio Giovanni, di 43 anni, sono stati prelevati dai sequestratori nella regione del Sikasso, a circa 300 km da Bamako, capitale del Paese. Insieme a loro è stato rapito anche un amico del Togo. Il rapimento sarebbe stato fatto da una banda armata.
Nel Potentino, a Ruoti, vive parte della famiglia Langone. La sorella, preoccupata, contattata da Ondanews, preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione. Così come il resto della famiglia, che ha deciso di trincerarsi nel massimo riserbo anche affidandosi a un legale per tutelare la privacy.
La coppia non era andata in Mali in missione, ma pare che aveva deciso di farsi una nuova vita dopo la pensione, tanto che anche il figlio aveva deciso di seguirli. La Farnesina sta lavorando senza sosta per cercare di acquisire più informazioni possibili e arrivare alla loro liberazione, ma al momento non sembrano arrivare segnali dal Mali. Non pare sia arrivata nemmeno una richiesta di riscatto da quelli che potrebbero essere componenti di un gruppo jihadista.
C’è grande preoccupazione a Ruoti, paese originario della famiglia. La comunità ruotese non ha alcuna notizia e spera presto di poter avere quella più bella da condividere con i familiari. La più grande preoccupazione è quella dell’assenza di notizie e di contatti con il Mali. Questo sta facendo vivere ai familiari e alle comunità, sia in Monza Brianza che a Ruoti, giorni di grande angoscia.
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