Si stanno vivendo ore di grande preoccupazioni a Ruoti, paese di origine delle tre persone sequestrate nella serata di giovedì in Mali da un gruppo jihadista. Rocco Langone, 64 anni, la moglie Donatella Caivano, 62, ed il figlio Giovanni di 42 anni sono stati rapiti presumibilmente da un gruppo di persone mentre si trovavano nella propria abitazione in Mali, dove vivevano da diversi anni.
A Ruoti vive Anna Maria Langone, sorella di Rocco, uno dei tre rapiti. Tra Ruoti e il Potentino vivono altre tre parenti. I tre rapiti vivevano fino a qualche anno fa in Lombardia: in particolare Rocco con la moglie ha vissuto a Ruoti per 40 anni.
“Una notizia drammatica appresa da qualche ora – ha dichiarato il sindaco Anna Maria Scalise – che ha colpito una famiglia originaria della nostra comunità. C’è profonda apprensione nella nostra comunità unitamente alle famiglie dei rapiti e preoccupazione per quanto accaduto. È un momento difficile che coinvolge tutti. Nelle prossime ore speriamo di avere notizie più certe e ci auguriamo che presto vengano liberati”.
I tre erano iscritti all’Associazione dei Testimoni di Geova del Senegal, competente pure per il Mali. Di loro da giorni non si avevano notizie. Dopo la pensione dei genitori, tutta la famiglia da qualche anno si era trasferita in Mali. Il sogno era quello di aprire una Sala del Regno, un luogo di culto, a circa 300 chilometri dalla capitale Bamako, a Sincina. Qui credevano di essere al sicuro, ma al momento sono in pericolo. Sono stati tutti e tre prelevati a casa e portati su un pick-up. Insieme a loro anche un amico del Togo. La famiglia Langone, per integrarsi al meglio in Mali, aveva anche cambiato cognome in Coulibaly. Stando a quanto trapelato e al modus operandi dei banditi, sarebbero pronti a rilasciare gli ostaggi in cambio di soldi. Si tratta del primo rapimento che si è consumato nel sud-est del Paese ed è la prima volta che accade.
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