Nelle prime ore della mattinata i militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Salerno e Caserta, all’esito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, hanno eseguito nelle province di Salerno, Caserta e Campobasso un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Salerno in relazione a false esportazioni di prodotti sottoposti ad accisa, oltre ad un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente di denaro e altri beni, per un valore complessivo di quasi 3 milioni di euro.
Il provvedimento cautelare riguarda 7 persone di cui 3 in carcere e 4 agli arresti domiciliari. Le accuse contestate, fondate su varie fonti desunte da intercettazioni telefoniche e ambientali audio e video, sono relative alla partecipazione ad un gruppo criminale transnazionale con la finalità di aggirare i controlli doganali, anche attraverso l’accesso abusivo al sistema informatico dell’Agenzia delle Dogane, per registrare fittiziamente in arrivo i documenti di scorta di prodotti sottoposti ad accisa mai realmente giunti negli spazi doganali.
Secondo l’impostazione degli inquirenti, condivisa dal Gip, con questo metodo sarebbero state attestate false esportazioni di prodotti ad alta fiscalità verso Paesi terzi e ciò avrebbe comportato la possibilità di contrabbandare nell’Unione Europea alcol e tabacchi. Le indagini hanno riguardato numerose fittizie operazioni di esportazione, realizzate fra il 2018 e il 2020, di ingenti volumi di bevande alcoliche e alcol puro, nonché il contrabbando di circa 18 tonnellate di tabacco per narghilè.
L’ipotizzato sistema di frode avrebbe consentito di generare il duplice vantaggio di avere disponibilità di prodotti da immettere sul mercato a prezzi concorrenziali rispetto a quelli che assolvono il pagamento delle relative imposte e la conseguente evasione delle imposte sui redditi. Ai 7, tra cui vi sono due ausiliari doganalisti e uno spedizioniere operante al Porto di Salerno, un appartenente alla Guardia di Finanza già in servizio presso il Nucleo PEF di Caserta e un appartenente alla Polizia di Stato in servizio presso la Polizia Marittima e di Frontiera di Napoli, sono stati contestati a vario titolo i reati di associazione per delinquere transnazionale, sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa su prodotti alcolici, contrabbando di tabacchi lavorati esteri, falsità materiale e accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico.
Uno degli arrestati risultava già sottoposto a misura cautelare in relazione all’importazione dell’ingente quantitativo di Captagon sequestrato al Porto di Salerno nell’estate del 2020.