“Cos’è il tempo? I segni del tempo nelle vite vissute, capaci di raccontare l’essenza dell’essere umano. Il percorso di una vita racchiuso in un volto, i tratti che raccontano un’intera esistenza. La ricerca della tranquillità dell’animo”. Questo l’argomento del nuovo libro del giornalista Lorenzo Peluso dal titolo “Euthymía”.
Un libro fotografico che racconta le storie di 44 donne anziane nate durante il Fascismo e cresciute durante la guerra. Storie di donne e delle loro esistenze, raccontate attraverso le emozioni che emergono dai loro volti ritratti in bianco e nero da Lorenzo Peluso. Immagini belle e profonde che presto diventeranno anche il centro di una mostra fotografica. Un lavoro con cui il giornalista salernitano torna in libreria dopo il successo registrato dall’ultima pubblicazione “29 parole, 30 storie” e dopo aver raccontato scenari di guerra internazionali, dal Kosovo alla Siria, dal Libano all’Afghanistan, con diverse pubblicazioni frutto dei suoi numerosi viaggi da embedded con le forze NATO.
Questo viaggio nei segni del tempo ha la prefazione di Antonio Masiello, fotogiornalista di Getty Images e nasce dall’idea di raccontare “quel patrimonio straordinario di memoria che le persone anziane rappresentano in una comunità. Incontrare queste donne è stato un dono immenso – scrive Peluso nella premessa -. Questi incontri mi hanno dato l’occasione anche di riconciliarmi con la memoria delle mie nonne, che ho conosciuto poco. Mi è stata data l’occasione di osservare la dolcezza e le cure amorevoli della famiglia nei confronti di queste persone anziane, di prendere coscienza della loro storia, dei fatti accaduti e delle persone che li hanno vissuti”.
In questo libro sono racchiuse 44 fotografie, 44 volti di altrettante donne che vivono a Sanza, dalla 80enne alla 97enne. Madri, mogli, nonne. Un lavoro realizzato nel corso di un viaggio intrapreso dall’autore nel maggio di quest’anno, quando Lorenzo Peluso scopre che nel suo paese ci sono ben 127 ultraottantenni e, tra queste, ben due 97enni: la signora Beatrice Citera, zia Bice, nata il 31 gennaio del 1926 e Assunta De Luca, nata il 3 settembre del 1926.
“In questo viaggio di ricerca di vite e di volti – scrive Peluso – ne ho incontrate molte, alcune hanno deciso di non farsi fotografare, per altre hanno deciso i loro congiunti. Alla fine ho raccolto questo mio lavoro in 44 fotografie. La luce e le ombre, il bianco e il nero della fotografia fanno emergere il significato profondo delle linee tracciate dal tempo sul viso gentile. Linee che sono fatti accaduti, giorni passati, sorrisi e lacrime anche, versate per i giorni vissuti”.
E’ l’omaggio che Lorenzo Peluso ha voluto fare al mondo delle donne che hanno lottato e sofferto, combattuto e costruito, con sacrificio il nostro presente. “Euthymía. Viaggio nei segni per fermare il tempo”, Gagliardi editore, è in libreria e sulle principali piattaforme online di distribuzione.