Sono stati ritrovati i corpi dei due lucani nella grave esplosione che è avvenuta ieri nel deposito Eni a Calenzano, in provincia di Firenze.
Si tratta di Gerardo Pepe, 46enne originario della Germania ma residente a Sasso di Castalda che si trovava nel deposito in qualità di visitatore in quanto era impiegato come autista per un’azienda. Il suo ingresso nel deposito Eni è avvenuto alle 7:58. L’altro lucano è Franco Cirelli, di 46 anni e originario di Cirigliano, in provincia di Matera.
Pepe e Cirielli risultavano scomparsi da ieri. Questa mattina, però, quando sono riprese le ricerche le vittime sono state ritrovate facendo salire a 5 il numero dei deceduti.
Un altro uomo di Villa d’Agri, invece, è rimasto gravemente ferito nell’esplosione ed è stato ricoverato nel Centro Grandi Ustionati di Pisa.
Al Comune di Calenzano in serata sono arrivati i primi parenti dei dispersi, accolti da un supporto psicologico. I familiari si sono rivolti al sindaco Giuseppe Carovani sperando ancora che i loro congiunti fossero vivi.
L’assessore alla Salute e al Pnrr della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, è intervenuto sulla tragedia: “La vicenda ci lascia sgomenti e profondamente addolorati. In questo momento di grande dolore e di apprensione il mio pensiero va prima di tutto alle vittime di questo drammatico incidente. Alle famiglie e ai loro cari rivolgo le mie più sentite condoglianze. Esprimo la mia solidarietà ai tre lavoratori lucani coinvolti così duramente nel tragico evento. Sono ore di angoscia per tutta la Basilicata. Tragedie di questo tipo non dovrebbero mai accadere e richiamano con forza l’impegno delle istituzioni competenti a promuovere una cultura del lavoro e della sicurezza che metta al centro la tutela della vita e della dignità delle persone”.
Domani, mercoledì 11 dicembre, sarà giornata di lutto regionale in Toscana, come ha annunciato il Presidente Eugenio Giani al termine della riunione della Giunta ieri sera. Il Comune di Calenzano ha proclamato due giorni di lutto, ieri e oggi. Sempre per domani Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero generale provinciale di quattro ore (fine turno) con manifestazione a Calenzano. “Siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro con dimensioni e risvolti ancora da capire su vari fronti. Quello che è successo è inaccettabile, attendiamo il lavoro degli inquirenti per fare luce sulle modalità di quanto accaduto. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita” hanno affermato i sindacati.
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