Con una circolare trasmessa alle Regioni, il Ministero della Salute “sollecita la segnalazione di ogni eventuale caso di epatite acuta che risponda alla definizione di caso” indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità il 5 aprile.
Sono 11 le notifiche inviate dai centri di epatologia italiani, due confermate, le altre in via di valutazione. Corrispondono alle forme di epatite acuta in bambini che risultano negativi ai virus dell’epatite. La circolare è firmata da Giovanni Rezza, Capo del Dipartimento di prevenzione del Ministero. Già il 14 aprile le Regioni avevano ricevuto una nota informativa.
Il 5 aprile l’Oms è stata informata di 10 casi di epatite acuta ad eziologia sconosciuta in bambini con meno di 10 anni, precedentemente sani, nella Scozia centrale. Sintomatologia: ittero, diarrea, vomito, dolore addominale. Il 12 aprile i casi nel Regno Unito salivano a 74, in bimbi di 2-5 anni. Alcuni sono stati ricoverati in reparti di epatologia, in qualche caso è stato necessario un trapianto di fegato. Il 21 aprile il Regno Unito ha riferito l’esistenza di 108 pazienti, 8 trapiantati. Il sospettato numero uno è l’adenovirus, responsabile di infezioni delle vie respiratorie e gastroenterite. Ma non c’è nessuna conferma. Dopo l’allerta, altri Paesi hanno cominciato a fare segnalazioni: Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Danimarca, Francia, Belgio e Romania, in tutto 27 pazienti. Sugli 11 casi italiani sono in corso approfondimenti: 4 sono sospetti, 2 sono definiti possibili (uno dei due bambini è stato sottoposto a trapianto di fegato), 2 confermati, uno escluso, 2 in corso di valutazione.
Nella circolare si tratteggia una spiegazione: “Si potrebbe trattare di una variante di adenovirus che provoca epatiti gravi nei bambini oppure di una variante già conosciuta che colpisce bambini più piccoli immunologicamente non protetti in relazione alla minore circolazione di adenovirus durante la pandemia”.
“Si sollecita la segnalazione di ogni eventuale caso di epatite acuta che risponda alla definizione di caso attualmente adottata dall’Oms ai seguenti indirizzi: malinf@sanita.it – epa2022@iss.it”, l’appello del Ministero.
“Le e-mail di segnalazione dovranno contenere il seguente oggetto: ‘SEGNALAZIONE CASO epatite DI ORIGINE SCONOSCIUTA’ – scrive ancora – Si raccomanda, in questa fase, volendo privilegiare sensibilità rispetto a specificità, di valutare ed eventualmente segnalare anche i casi parzialmente rispondenti alla definizione di caso. Si raccomanda altresì di prevedere in ogni caso la conservazione dei campioni biologici per consentire ogni altro eventuale accertamento ritenuto necessario”.
Il Ministero della Salute raccomanda inoltre di: dare massima diffusione tra i Pediatri di Libera Scelta (PLS), i Medici di Medicina Generale (MMG) e le strutture di assistenza ospedaliera e territoriale, delle informazioni disponibili e aggiornate inerenti i suddetti casi in modo da sensibilizzare i medici su ogni potenziale caso sospetto; effettuare un approfondimento epidemiologico e di laboratorio sui casi sospetti identificati, anche quando non pienamente rispondenti all’attuale definizione di caso provvisoria, indagando ad esempio su eventuali familiari sintomatici o nel proprio ambiente di vita.
“Poiché alcuni casi sono risultati positivi per SARS-CoV-2 e/o Adenovirus, è necessario intraprendere la caratterizzazione genetica dei virus per determinare eventuali associazioni tra i casi”, conclude il documento.