Si è svolto questa mattina, nella Biblioteca dell’Istituto di Istruzione Superiore “Pesenti” di Cascina, in provincia di Pisa, l’incontro-conferenza sul tema “Teggiano-Diano, un gioiello medievale”.
L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale “Amici del Vallo di Diano in Toscana”, è stato introdotto dal Presidente dell’Associazione Gesualdo Russo e da Luca Nannipieri, critico d’arte, collaboratore di Vittorio Sgarbi e assessore alla Cultura del Comune di Cascina.
Enrico Coiro, docente dell’Istituto “Pomponio Leto” di Teggiano, si è dichiarato orgoglioso di poter relazionare, alla presenza di tanti ospiti originari di prima e seconda generazione del Vallo di Diano, sulla bellezza e l’importanza di un borgo periferico per troppi anni dimenticato e finalmente riconosciuto dall’UNESCO, nel 1998, patrimonio mondiale dell’umanità.
La relazione, che si è articolata dalle origini greco-lucane del borgo, passando attraverso le testimonianze della Tegianum romana prima, della splendida Diano medievale poi, fino all’unità d’Italia, ha voluto sottolineare la presenza delle innumerevoli opere d’arte, sia contenute nelle chiese e nei conventi, sia sparse dappertutto nelle stradine, lungo le quinte stradali e nelle tracce viarie e rurali, tali da poter, senza tema di smentita, definire Teggiano-Diano un “museo a cielo aperto”.
Oltre agli ospiti, erano presenti anche molti allievi dell’istituto pisano, i quali sono rimasti non poco sorpresi nell’apprendere, dalle parole del relatore, quanto forte fosse stata la presenza nella Diano medievale delle famiglie toscane, quali i Malavolta di Siena, il cui palazzo è attualmente la sede del Vescovado, di artisti senesi, come lo scultore Tino da Camaino, autore del bellissimo sarcofago di Enrico Sanseverino nella Cattedrale; ma anche colpiti dalla maestria di Melchiorre da Montalbano, dalla fama di cui ha goduto Giovanni da Nola, autore dello struggente Compianto sul Cristo nella chiesa della Pietà.
Coiro non ha mancato di sottolineare quanto lavoro di ricerca sia stato svolto dagli studiosi del territorio e da quanti anni ci si adopera per ridare lustro e dignità a questa città medievale, dominata dal poderoso castello dei potentissimi Sanseverino, principi di Salerno, unici a ribellarsi allo strapotere del Re Ferrante d’Aragona organizzando la congiura dei Baroni nel 1485.
L’incontro si è concluso con l’annuncio di un prossimo appuntamento culturale da tenersi, nella medesima location, sabato 18 novembre con una conferenza sulle tradizioni orali del Vallo di Diano dello scrittore ed antropologo Giuseppe Colitti.
– Paola Federico –