Autoconsumo diffuso e competitività del territorio. Quale futuro? È la domanda intorno alla quale è stato incentrato l’incontro, organizzato da Helios Energia SpA in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Salerno, che si è svolto questo pomeriggio nella Sala Refettorio della Certosa di Padula.
A moderare i lavori Tonia Cartolano, caporedattrice di Sky TG24.
“Chi investe in un territorio ha bisogno della collaborazione di un’intera comunità – ha esordito la nota giornalista di origini valdianesi -. Quando si parla di energia si parla anche di sostenibilità, che significa garantire qualcosa che abbiamo oggi anche per le generazioni future, senza pregiudicarlo. Ciò che facciamo oggi non deve impattare in maniera negativa su quello che i nostri figli potranno avere, o peggio, non avere”.
Gli interventi iniziali sono stati affidati all’assessore comunale di Padula Vincenzo Tardugno e al consigliere regionale Tommaso Pellegrino.
“Oggi c’è grande consapevolezza sul tema energetico – ha affermato Pellegrino -. Il Paese cerca di essere più autosufficiente per non dipendere dagli equilibri internazionali, mettendo in campo strategie che ci rendono più indipendenti. L’Italia è ricca di sole, ad esempio, ma il paradosso è che produce meno energia solare della Germania. Quindi la vera sfida dei nostri territori è quella delle Comunità Energetiche e le aree interne possono essere in tal senso un modello straordinario. Il vero salto di qualità lo possiamo fare solo se tutte le Istituzioni metteranno in campo una strategia unica che guardi ai prossimi dieci anni con una programmazione. Il nostro problema è che non pianifichiamo, ma oggi non possiamo più permetterci di improvvisare”.
Una serie di spunti sono stati forniti dal CEO di Helios Energia Giovanni Ferro. “Il territorio deve autodeterminarsi, programmando, dandosi delle regole – ha affermato -. Un ruolo fondamentale nella crescita della politica energetica locale possono svolgerlo anche il settore industriale e quello commerciale. Dal 1° gennaio viene superato il prezzo unico nazionale dell’energia e si passa ai prezzi zonali. Oggi in Italia ci sono 6 zone e noi facciamo parte del Centro-Sud. Quelle zone che non hanno autonomia energetica si troveranno in una situazione di debolezza che costerà qualche euro in più sul prezzo dell’energia di quel territorio. Immaginate cosa significa per chi fa impresa lavorare in una zona che ha uno zaino sulle spalle più pesante dei concorrenti che producono al Nord. Per questo dobbiamo renderci autonomi ed essere indipendenti rispetto all’andamento del prezzo dell’energia. Al Sud abbiamo tanto sole e possiamo produrre energia elettrica alla metà del costo dei nostri vicini tedeschi. Inoltre oggi produrre energia da fotovoltaico costa molto meno che farlo con le fonti fossili”.
Interventi affidati a relatori esperti che hanno fornito al folto pubblico i loro focus di approfondimento: Gilda Massa, Research engineer di ENEA, Ovidio Marzaioli, vicesegretario generale del Movimento Consumatori, e Michele Buonomo, membro della Segreteria nazionale di Legambiente.
L’ingegnere Massa ha approfondito il concetto di autoconsumo, ma anche l’evoluzione normativa relativa alle Comunità Energetiche Rinnovabili.
Il ruolo e l’interesse dei cittadini al centro dell’intervento dell’avvocato Marzaioli: “Si devono creare modelli di autoconsumo diffuso che permettano al cittadino di essere protagonista. Non si tratta più di costruire dall’alto, ma dal basso per il basso. Se nel 2025 non verranno costituite le CER si perderanno due miliardi e mezzo del PNRR”.
“La gente sa bene quali sono i vantaggi di un modello diverso, ma il nostro Paese è ancora lontano dagli obiettivi. Noi in poche settimane abbiamo realizzato una Comunità Energetica Rinnovabile e solidale a San Giovanni a Teduccio, che è un modello replicabile. Se solo si vuole fare, si può fare” ha aggiunto Buonomo.
Annamaria Curcio di Confindustria Salerno, il Vicepresidente della Provincia Giovanni Guzzo e Diego Pellegrino, portavoce dell’associazione ARTE, sono intervenuti nella sessione conclusiva. E se a quest’ultimo è toccato evidenziare il gap dell’Italia in materia di produzione energetica rispetto ad altri Paesi, Annamaria Curcio ha posto l’accento sui bisogni delle aziende presenti sul territorio
“La Comunità Energetica dà la possibilità di far rientrare il calo di energia in una fonte di investimento. Proporrò che ne possa sorgere una tra le aziende del Vallo di Diano” ha dichiarato l’imprenditrice.
“La Provincia è consumatore di energia in 144 scuole (5 milioni e 600mila euro): la sfida alla quale lavoreremo è quella di creare al loro interno i veri protagonisti delle Comunità Energetiche, diventando produttore e consumatore” ha promesso il Vicepresidente della Provincia.
Conclusioni affidate al Presidente dell’Ordine provinciale degli Ingegneri Raffaele Tarateta. “La sostenibilità è diventata un luogo comune – ha detto – ma la consapevolezza nasce da una sensibilità. Stiamo accelerando verso l’abisso e per incidere in tal senso abbiamo la forza del cittadino utente, delle Istituzioni, dell’industria. Il futuro lo costruiamo noi e la CER ci consente di poterlo fare”.