“Ora basta, ci siamo stancati nel ripetere sempre le stesse parole e sempre la stessa frase: restate a casa, restate a casa”.
La richiesta arriva direttamente da chi vive l’emergenza sanitaria nazionale in prima persona, dagli operatori del 118 Basilicata Soccorso, che in questi giorni, su tutto il territorio ragionale, stanno lavorando senza sosta e si stanno sacrificando per rispondere a tutte le esigenze.
Non solo un appello, ma anche il racconto di ciò che stanno vivendo ormai da giorni. E che si prospetta essere tale ancora per diverse settimane.
A farsi portavoce è Salvatore, autista soccorritore del 118, che si fa portavoce di tutti i suoi colleghi e si rivolge ai cittadini.
“Ogni giorno – dichiara Salvatore – siamo in giro per intervenire e vediamo tanta gente. Per non parlare di chi circola regolarmente come se nulla stesse succedendo. Corse, passeggiate, giri in bici, scampagnate: l’appello è quello di evitare, adesso bisogna uscire solo per necessità”.
Salvatore, insieme a tanti colleghi, ogni giorno conduce quel mezzo, l’ambulanza, che soccorre tante persone e salva tante vite. In questo periodo, all’immenso lavoro, si aggiunge anche lo stress e la preoccupazione per colpa di chi, non rispettando le regole, mette in difficoltà anche loro.
“Stiamo facendo sacrifici, dobbiamo farli tutti. Io e i tutti i colleghi del 118 – dichiara Salvatore – abbiamo il sacro diritto di poter rientrare a casa e riabbracciare la famiglia. Ma se si continua così sarà molto difficile. Difficile perché se non facciamo questo sacrificio di restare a casa il Covid-19 prenderà sempre di più il sopravvento e l’emergenza sarà ancora più grave”.
Infine, l’appello a tutti, in particolare a chi ancora non si è reso conto dell’emergenza sanitaria e non rispetta le misure imposte: “La richiesta è solo una: non uscite, stata a casa. Solo così potete darci una mano e ritornare insieme alla normalità”.
Un appello, quello dei soccorritori, che non può restare inascoltato, per il bene di tutti. E in particolare di chi ancora sottovaluta l’emergenza.
– Claudio Buono –